Semifinale di Coppa Italia. Napoli – Inter.
di Thomas Ardieli.
La ripresa del calcio italiano prosegue, dopo il lungo stop, con l’altra semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Napoli e Inter: la vincitrice sfiderà la Juventus nella finale del 17 giugno. Si riparte dallo 0-1 dell’andata, dove il Napoli si era imposto a San Siro grazie alla prodezza di Fabian Ruiz. Più squadra da coppa il Napoli di mister Gattuso, che nonostante il, per ora, deludente percorso di campionato, ha comunque ancora la possibilità di giocarsi un trofeo stagionale. Riflettori puntati su Dries ‘Ciro’ Mertens, alla ricerca del 122esimo gol in tutte le competizioni col Napoli: diventerebbe il miglior marcatore della storia del club, superando Marek Hamsik. Atteso anche Matteo Politano, che ritrova da avversario i nerazzuri, con cui ha disputato la prima parte di stagione. Indisponibili tra le file azzurre Manolas e Malcuit, con Maksimovic chiamato a non far rimpiangere il greco e a mantenere la solidità difensiva assieme a Koulibaly. L’Inter di Conte è chiamato quindi a rimontare lo svantaggio dell’andata, la società ha fame di trionfi e tutta l’attenzione è sullo sfavillante duo d’attacco Lautaro-Lukaku. Tra l’altro la gara di campionato al San Paolo del 6 gennaio scorso (1-3 per l’Inter) è stata l’ultima occasione in cui entrambi sono andati a segno. Indisponibili per i nerazzurri Godin, D’Ambrosio e Vecino, con Alessandro Bastoni ormai titolarissimo nei tre centrali di difesa, assieme agli inamovibili Skriniar e De Vrij. Bastoni è anche il giocatore più giovane in campo tra i titolari (assieme ad Elmas): classe 1999, sta disputando un’ottima stagione, superando di gran lunga le aspettative. Dopo un’annata molto convincente da titolare a Parma, la dirigenza ha voluto subito portarlo a Milano e il difensore di Casalmaggiore non si è fatto scoraggiare dalla concorrenza con un pilastro come Godin, ma ha lavorato sodo e a testa bassa, facendo innamorare Antonio Conte.
Napoli-Inter 1-1 (1-1)
Napoli (4-3-3): Ospina 7,5; Di Lorenzo 5,5, Maksimovic 7, Koulibaly 6,5, Hysaj 5,5; Zielinski 5,5 (85’Allan s.v.), Demme 6, Elmas 5,5 (65′ Fabian Ruiz 5,5); Politano 6 (65′ Callejon 6), Mertens 6,5 (74′ Milik 6), Insigne 6,5 (85′ Younes s.v.) All. Gattuso Gennaro 6,5
Inter (3-4-1-2): Handanovic 5,5; Skriniar 6, De Vrij 6 (88′ Ranocchia s.v.), Bastoni 6,5; Candreva 6 (72′ Moses 6), Barella 6,5, Brozovic 5,5, Young 5,5 (72′ Biraghi 6); Eriksen 5,5 (88′ Sensi s.v.); Lukaku 5, Lautaro 4,5 (72′ Sanchez 6,5). All. Conte Antonio 5,5
Arbitro: Gianluca Rocchi. Assistenti: Del Giovane e Cecconi. IV uomo: Mariani. VAR: Valeri e Giallatini.
Reti: 2′ Eriksen (I), 41′ Mertens (N).
Note: ammoniti Young (I), De Vrij (I), Ospina (N). Recuperi 1′ e 5′, possesso palla 39%-61%, angoli 7-6.
Un San Paolo silenzioso e vuoto fa da cornice alla grande sfida, dove i partenopei scendono in campo con il classico 4-3-3, con qualche novità: Ospina tra i pali preferito a Meret, Maksimovic sostituisce l’infortunato Manolas, Hysaj preferito a Mario Rui. A centrocampo a sorpresa Elmas, gioiellino classe ’99 che tanto piace a Gattuso, guadagna una maglia da titolare, a discapito dell’eroe dell’andata Fabian Ruiz. In attacco invece spazio al trio leggero Politano-Mertens-Insigne, con Callejon e Milik che si accomodano in panchina. L’Inter invece schiera pochissime novità e ripropone il 3-4-1-2: Eriksen dietro le due punte è l’unica differenza rispetto alla formazione che aveva sfidato la Juventus nell’ultima gara prima della sosta, al posto dell’indisponibile Vecino. Pronti e via e i milanesi passano subito in vantaggio: dopo 2 minuti infatti Eriksen batte un calcio d’angolo dalla destra di Ospina, la parabola è tesa e radente al primo palo, Di Lorenzo liscia di testa e Ospina si ritrova il pallone sotto le gambe. Annullato immediatamente quindi il vantaggio azzurro dell’andata, complice un brutto errore di posizionamento della retroguardia partenopea, con la gara che torna subito in equilibrio perfetto nell’ottica della doppia sfida. Per la prima mezz’ora l’Inter è padrone del campo, il Napoli fatica a creare gioco e opta per un approccio prettamente difensivo nonostante la rete subita, cercando di sfruttare le ripartenze. Al 31′ è sempre l’Inter ad andare vicino al raddoppio: con Lukaku che, servito bene a centro area, impatta poderosamente di testa, ma è reattivo Ospina a volare alla sua sinistra, salvando il risultato. Al 41′ sono ancora i nerazzurri a spingere sull’acceleratore, con Candreva che mette in seria difficolta Hysaj e si invola verso la porta avversaria: al centro c’è l’opzione Eriksen ma l’esterno calcia diretto in porta sul primo palo, con Ospina che bissa l’intervento di qualche minuto prima e con la mano di richiamo mette provvidenzialmente in calcio d’angolo. Sugli sviluppi del corner, Ospina fa suo il pallone e rilancia subito lunghissimo per Insigne: il lancio si trasforma in un assist al bacio per Lorenzo Il Magnifico, che si accentra tagliando fuori De Vrij e serve intelligentemente l’arrivo a rimorchio di Mertens, il quale solo davanti ad Handanovic apre il piattone e mette in rete con freddezza. Sono quindi 122 i gol segnati con la maglia del Napoli per ‘Ciro’, ora ufficialmente il miglior marcatore della storia del club, grazie ad un gol pesantissimo che riporta in parità il match e in vantaggio il Napoli nel discorso qualificazione. Finisce quindi la prima frazione di gioco, con l’Inter che meritava sicuramente qualcosa in più rispetto al parziale sul tabellino e con il Napoli bravo a chiudersi a riccio e a sfruttare l’unica vera palla gol creata nei primi 45 minuti.
Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo: è sempre l’Inter a fare la partita, con il Napoli che rimane chiuso a riccio, cercando di coprire tutti gli spazi. In questa seconda frazione però comincia a farsi sentire la stanchezza e la lunga sosta: i ritmi si abbassano e le occasioni create sono poche da entrambe le parti. Maksimovic e Koulibaly vincono alla grande i duelli con Lukaku e Lautaro; l’argentino in particolare un fantasma oggi: Conte se ne accorge e lo sostituisce con il più motivato Sanchez. Il Niño Maravilla porta subito imprevedibilità e forze fresche all’attacco milanese: al 74′ infatti viene servito bene a centro area e con un diagonale velenoso va vicinissimo alla rete del vantaggio, con Ospina che può solo guardare e tirare un sospiro di sollievo. Nell’ultimo quarto d’ora l’Inter torna a far salire i giri del motore: serve una rete per qualificarsi alla finale. La freschezza sulle corsie data dall’ingresso di Biraghi e Moses si fa sentire: i cross arrivano ma manca sempre il guizzo finale. All’82’ arriva l’ultima colossale occasione per i milanesi: Sanchez è servito bene a centro area, il cileno controlla, ma invece di calciare serve intelligentemente con un colpo di tacco l’arrivo di Eriksen, il quale ha sui piedi un rigore in movimento e calcia di prima intenzione, ma Ospina è strepitoso e vola alla sua sinistra dicendo no alla doppietta del danese e mettendo in cassaforte il risultato. Finisce quindi 1-1 tra Napoli e Inter: a volare in finale sono quindi i partenopei di Gennaro Gattuso, che sfideranno la Juventus nella finale del 17 giugno. Gattuso si ritiene soddisfatto dell’approccio dei suoi: bravi a difendere attentamente e a neutralizzare il duo Lukaku-Lautaro, per poi ripartire in velocità con il trio Insigne-Mertens-Politano. Più di un rimpianto invece per l’Inter di Antonio Conte, che crea molto ma manca di cattiveria sotto porta. Insufficienti le prove del giovane gioiello Martinez (classe ’97) e Lukaku, ottimo invece il subentro di Sanchez, che doveva essere effettuato forse qualche minuto prima, visti i benefici portati. In sofferenza anche Marcelo Brozovic, sottotono anche all’andata e spesso ingabbiato dal centrocampo azzurro. Poche luci e tante ombre anche per Eriksen: gol a parte, una prestazione scialba, con il rammarico per quell’ultima occasione nel secondo tempo. Tra i giovani molto bene Bastoni (’99) e Barella (’97) per l’Inter, soprattutto il centrale che gioca una gara di personalità, sbagliando poco o nulla e arginando spesso le iniziative di Mertens. Per Barella invece solita gara di sacrificio e tanta sostanza: è ormai inamovibile per Conte nonostante i soli 23 anni e la prima stagione in nerazzurro. Per il Napoli invece partita leggermente sottotono per Elmas: il macedone classe ’99, arrivato dal Fenerbache, non riesce ad incidere sul match come spesso ha fatto durante questa prima stagione a Napoli, compito che riesce poco anche al subentrato Fabian Ruiz (classe ’96), spesso troppo innamorato del pallone.
Dal San Paolo è tutto quindi, ci rivediamo mercoledì per la finale Juventus-Napoli, sfida che è stata il tema scudetto degli ultimi anni di Serie A e che saprà sicuramente regalarci emozioni.
A mercoledì per la finale che gestirò assieme al collega Francesco Galvagni.
Nato a Verona il 04/06/1998, si è diplomato al Liceo Scientifico Primo Levi; è iscritto alla Facoltà di Scienze Naturali all’Università di Padova. Scrive per la testata di Giovanigol dal 2017; grazie agli articoli per la nostra testata, nel 2020 si iscrive all’Ordine come Giornalista Pubblicista. In Redazione avrà l’incarico di seguire il campionato Juniores Regionale, oltre ad occuparsi di cronache ed approfondimenti.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.