Baseball Serie C
Cronaca e fotografie di Elisa Tisato

È un vero peccato che sia finita in questo modo la regular season della serie C di baseball. Non si può annullare l’ultima gara di campionato (senza alcun motivo valido) e trasformarla in amichevole

Non sempre si gioca per arrivare primi e tentare di andare ai playoff per passare di categoria. Spesso le società non possono permettersi la categoria maggiore per mancanza di soldi e di sponsor.
Gli sport considerati minori (sulla carta) spesso faticano ad avere degli sponsor che permettono di pagare giocatori, allenatori, attrezzature, affitto di strutture, appartamenti e tanto altro ancora.
Si gioca per amore dello sport, per la soddisfazione di battere sul campo un avversario che magari è dato come favorito, per essere riusciti a far crescere una squadra che ad inizio campionato non era ancora completa e poi verso la fine si sente forte e in grado di fare grandi cose.
E poi a pochi giorni dall’ultima partita di campionato quando vuoi dimostrare a te stesso e agli altri di che stoffa sei fatto arriva dalla F.I.B.S. (Federazione Italiana Baseball Softball) un comunicato che la partita è stata annullata perché ininfluente ai fini della classifica.

La delusione lascia spazio alla rabbia scatenando indignazione e mail di protesta al C.O.G. (Comitato Organizzatore Nazionale Gare) che è responsabile della gestione dell’organizzazione dei campionati.
Nonostante l’e-mail di scuse da parte del COG (per aver erroneamente pensato che fosse una partita di recupero) nulla è cambiato se non l’autorizzazione per poter comunque giocare una partita amichevole tra le due squadre in questione che si sarebbero giocate la terza posizione nella classifica del loro girone.

I Wizards finiscono quindi la regular season al quarto posto dietro il Trento Lupi.
Le regole del baseball sono in continuo mutamento, ogni anno infatti la Federazione pubblica gli aggiornamenti, chissà se prima o poi verrà consentito anche il pareggio visto che in quest’anno un po’ bizzarro hanno convalidato partite giocate “a tavolino” con dei pareggi (“Vince la squadra che segna più punti in nove riprese. Nel Baseball non esiste il pareggio. Se dopo nove riprese il punteggio è in parità si continua ad oltranza, fino a quando non si termina un inning completo con una delle due squadre in vantaggio.”)
Sappiamo che negli ultimi anni il gestionale della F.I.B.S. non ha funzionato nel migliore dei modi e forse alcune bizzarrie sono dovute anche a questo ma la cosa positiva è che c’è un largo margine di miglioramento, quindi il futuro dell’organizzazione sarà sicuramente meno approssimativo.
Le squadre entrano in campo dimenticando polemiche e storie; per loro ci sono solo gli inning da vincere.
La partita si gioca e viene concordato di arrivare solo al settimo inning.
Entrambe deficitano di alcuni giocatori, il Trento è senza il lanciatore partente e i Wizards mettono sul monte di lancio Carlos Estevez Hernandes che per tutto il campionato non ha mai coperto questo ruolo. I manager delle due squadre schierano inizialmente in campo quasi tutti i ragazzi più giovani.
Due pari alla fine della prima ripresa di gioco.
Nel secondo inning in battuta Alexander Nardon dei Lupi di Trento sprizza la palla che gli colpisce sopra il sopracciglio destro ed è costretto purtroppo ad essere accompagnato al pronto soccorso vista la delicatezza del punto colpito (niente trauma cranico per fortuna ma starà in osservazione per un preoccupante versamento di sangue nella pupilla)
All’inizio del 4° inning i Wizards cambiano la quasi totalità della rosa dei 9 giocatori partenti (rimane un solo giocatore.) Entra in campo anche il manager Franyer nel ruolo di catcher.
Finisce 5-2 per i Wizards al settimo inning.
Buona l’ultima, c’è anche tempo per scambiare qualche battuta fra figli e genitori e per lanciare al cielo qualche fumogeno dal vago sapore ironico.
Arrivederci alla prossima stagione con i Wizards di Villafranca.

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