Atletica Leggera
Conferenza Sandro Donati
di Pietro Perbellini
Ph: Scatti Rubati
Una conferenza da seguire parola per parola, dall’inizio alla fine, poiché oggigiorno è cosa rara avere il privilegio di ascoltare chi trasuda cultura sportiva da ogni sillaba. Giovedì 20 marzo presso l’Agsm Aim Forum, la Fidal Verona ha organizzato un convegno gratuito, aperto a tutti, dal titolo “Raggiungere con la fatica i propri obiettivi – tecniche e metodologie di allenamento negli sport di endurance”. Relatore è stato il Prof. Sandro Donati, preparatore di atletica leggera di livello nazionale, noto per le sue battaglie contro il doping, in particolare per aver denunciato gli scandali che hanno investito lo sport italiano negli anni ‘80. È stato pure membro della commissione scientifica antidoping del CONI e autore di numerosi libri, tra cui l’ultimo lavoro “I signori del doping”.

Il Professore e allenatore Sandro Donati
«A me è sempre piaciuto fare l’allenatore»: inizia così, presentandosi al pubblico come cultore dell’arte dell’allenamento, la serata ricca di temi e spunti interessanti. Donati introduce inizialmente uno dei principali problemi cui vanno incontro i giovani atleti del fondo e mezzofondo: la preparazione basata sulla quantità. Per un tecnico, incrementare questo fattore è semplice, poiché non richiede approfondite conoscenze di biomeccanica e fisiologia. Ciò porta ad ottenere, nell’immediato, risultati che rischiano di non essere confermati nel tempo. Inoltre, un tipico problema dei preparatori è che, spesso, chi allena la velocità non segue le distanze lunghe e viceversa. «Sono due visioni differenti che, nei ragazzi, andrebbero integrate per poterne sviluppare adeguatamente il potenziale futuro.»
Si è passati poi all’allenamento del fondo negli amatori. «Al primo posto viene la tutela della propria salute. Col passare degli anni non dobbiamo scherzare con sforzi estremi, poiché il cuore perde elasticità. L’attività aerobica fa molto bene, ma dobbiamo tenerci dei margini, evitando gare di fondo lunghissime ed estenuanti.»
Riguardo le scarpe di nuova generazione, Donati riferisce che i guadagni cronometrici sono notevoli e, proprio per questo, risulta difficile oggi analizzare quanto il fattore allenamento incida sul miglioramento delle performance.
Ovviamente non poteva mancare il cavallo di battaglia del relatore: il tema del doping. Il professore afferma con franchezza che tale piaga è più diffusa di quanto pensiamo, tuttavia «è come un “fiume carsico”, agisce sottotraccia, si mimetizza». Purtroppo, chi lotta contro il sistema viene «massacrato, emarginato e screditato.» Colpisce l’arguta metafora scelta da Donati per condannare la facilità con cui vengono elusi i controlli: «L’antidoping è una rete a maglie larghe, in mezzo ci passano anche le balene.» E ancora «Con il doping vengono strumentalizzati i ragazzi per l’interesse di altri, incastrandoli in un tunnel senza fine. Un giovane che si rivolge ad un allenatore ha bisogno di fiducia, mai si può pensare di trascinarlo in questo tranello.»
Rimanendo in tema, rivolge un consiglio ai tecnici e ai genitori degli atleti: «È nostro dovere morale essere informati su questa piaga dello sport, poiché dobbiamo proteggere i ragazzi dalla tentazione di farne uso. La grande alleata di questo male è l’ignoranza e la disinformazione dell’opinione pubblica. Negli anni ho imparato a considerare l’atleta come una vittima del sistema.»
Nell’ultima parte della conferenza, Donati introduce un’amara riflessione sul rapporto tra scuola e sport giovanile: « Gli atleti di livello incontrano spesso ostilità da parte di alcuni insegnanti e, d’altro canto, i docenti di educazione fisica devono lottare per valorizzare il loro insegnamento. Purtroppo, non vengono progettati impianti polisportivi per poter svolgere numerose e differenti attività in poco spazio. Inoltre, la denatalità si fa sentire, causando un aumento degli interessi nei confronti degli anziani a scapito dei giovani. Andando avanti così il sistema sportivo sarà il primo a collassare.»

Da sinistra: Marina Fochesato, Sergio Vesentini, Antonio Capriati, Sandro Donati e il Presidente della Fidal Verona Dino Mascalzoni
La serata si conclude con un fragoroso applauso, rivolto non solo al relatore ma anche alla Fidal Verona, con particolare menzione ad Antonio Capriati, per aver veicolato, attraverso l’organizzazione di questo evento, un importante messaggio culturale rivolto ad atleti e tecnici. E chi meglio di Donati poteva esprimere così efficacemente l’importanza di questo concetto; un allenatore che, dopo una vita passata a denunciare gli orrori del doping, conosce perfettamente il sottile confine tra la performance pura raggiunta esclusivamente col sudore e le oscure prestazioni ottenute stipulando un patto col diavolo.

Pietro Perbellini, è nato a Verona il 28/8/1984. Residente a San Giovanni Lupatoto. pietroperbellini@alice.it
Come atleta è stato specialista di decathlon e lancio del giavellotto. Scrive principalmente cronache e interviste sull’atletica leggera.
Ha scelto Giovanisport per conseguire l’Iscrizione all’Ordine dei Gionalisti.
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