Under 15 Regionale Girone A
S.G. Lupatoto – Ambrosiana
di Mario Franca

Maestoso l’arco monumentale che fa da ingresso al campo sportivo dedicato a Giovanni Battistoni, ad oggi il giocatore più celebre di San Giovanni Lupatoto dove nacque nel 1910.
Battistoni militò in diverse squadre di serie a, tra cui Inter e Padova raggiungendo due presenze in Nazionale nel 1939. Fu anche allenatore in serie b. A fine carriera tornò nella sua cittadina natale dove morì nel 1978.
All’ingresso che profuma di storia, risponde un interno che esalta la modernità; nel dicembre del 2021 è stato infatti inaugurato il nuovo campo in erba sintetica, che si presenta splendente sotto i raggi del sole mattutino e fa pensare ad un curatissimo campo da golf.

S.G. Lupatoto – Ambrosiana (1-0) 2-0

S.G. Lupatoto : Nadali, Beschin, Ferronato (34 s.t. Medeiros), Menegatti, Cristini, Scarmagnan (32 s.t. Frapporti), Sandri (5 s.t. Alberti) Garrasi (15 s.t. De Benedetto), Trabelsi, Fadini (17 s.t. Franco), Bosello (29 s.t. Freddo)A disposizione:
Marcolungo, Melotti.
Allenatore: Begaliyev Dias

Ambrosiana : Nicoloso, Gozzo (28’ s.t. Guglielmi), Sammartano, Hafner, Yartey, Rossi (27’ s.t. Castellani), Belaidi (14’s.t. Bazzica), Posca (32’ st Gaburro), Pasetto (28’ s.t. Riillo), Mariotto (27’ s.t. Giacopuzzi), Vicentini
A disposizione: Marconi.
Allenatore: Parisi Francesco

Reti: 15 p.t. Fadini (S) 30 s.t. Trabelsi (S)

Ammonizioni: Yartey (A)
Espulsioni: Bazzica (A), Sammartano (A)

Dopo 10 minuti di gioco ancora nessuna squadra pericolosamente dalle parti del “green”.
Al 12’ il primo colpo verso la buca: punizione San Giovanni . Si incarica il n. 7 Sandri. Traiettoria molto angolata con Nicoloso che vola a sfiorare quel tanto che basta per mandare la palla sul palo.
E’ la prima chiara occasione da rete della gara e tre minuti dopo arriva il vantaggio dei lupatotini, già nell’aria da qualche minuto con una pressione, che dopo un avvio equilibrato, si era fatta più marcata.
L’azione parte da una rimessa dei padroni di casa sulla tre quarti, sul passaggio verso l’area dell’Ambrosiana gli ospiti con eccessiva rilassatezza, cincischiano e tra il portiere che esce ed il compagno che esita, si insinua un attaccante bianco rosso che costringe l’estremo difensore ad un rinvio affrettato, proprio sui piedi del n. 10 Fadini che senza indugi, calcia di prima con il portiere ancora fuori dai pali e sigla l’ 1-0.
Palla in buca per il San Giovanni.
A centrocampo i biancorossi danno sfoggio di sicurezza e capacità di impostazione a differenza dell’Ambrosiana che ogni volta che recupera palla non riesce mai a creare serie occasioni a rete.
Tra il 20’ ed il  23’ ci provano dal limite ma senza esito prima Mariotto e poi Posca ma si tratta sempre di iniziative poco corali, in ogni caso gli ospiti riescono a tenere il San Giovanni nella propria metà campo, spingendo più volte sul lato sinistro con Mariotto e Belaidi che dialogano bene ma pare sempre mancare il guizzo finale.
Il portiere dei “diavoletti” ambrogini non manca di incoraggia la squadra, facendo sentire la propria voce quasi volesse spingere la palla in rete con il proprio fiato, mentre il San Giovanni in questa fase subisce il moto d’orgoglio degli ospiti che ci provano ancora su punizione al 33’ con Gozzo ed un minuto dopo con tiro di Hafner da fuori, ma si va al riposo con i padroni di casa avanti.

La ripresa inizia con lo stesso copione del finale di primo tempo, con i rossoneri a cercare il pari.
Bella combinazione in velocità degli ospiti che con 4 passaggi portano Vicentini a concludere ma anche stavolta senza impaurire il portiere Nadali.
Al 5’ minuto l’Ambrosiana reclama inutilmente un rigore per un presunto tocco di mano in area, ma il gioco prosegue ed il giovane pubblico (Giovanissimi 2009) di casa presente sugli spalti capisce che il tenue incoraggiamento del primo tempo non è più sufficiente per dar manforte ai propri colleghi ed inizia un reboante ed ininterrotto tifo che durerà per tutta la ripresa.

I vani e sterili tentativi dell’Ambrosiana cominciano invece a presentare il conto della frustrazione e della stanchezza ed il San Giovanni esaltato dai suoi giovani tifosi sente di poter fare il risultato.

E’ un secondo tempo giocato a singhiozzo per le continue interruzioni di gioco a causa dei numerosi falli, c’è nervosismo, i padroni di casa devono salvare la categoria, mentre gli ospiti non vogliono perdere la terza posizione in classifica. L’atmosfera è carica e pare più simile a quella di una competizione da prima squadra anziché di ragazzi under 15.

Al 23’ le tensioni raggiungono l’apice quando su azione dalla destra del San Giovanni, avviene un contrasto al limite dell’area, l’arbitro esita e poi decreta il rigore.
La torcida dei lupi biancorossi tuona di gioia ma il portiere Nicoloso rimane concentrato e para il terzo rigore della stagione. Sulla respinta vola in fascia Posca, fermato senza fallo ma in maniera ruvida; è la miccia che purtroppo accende una rissa. Triste immagine antisportiva ad ogni età ma soprattutto a questa.
Rosso per proteste a Bazzica dell’Ambrosiana, da poco subentrato a Belaidi.
Il gioco riprende ma ci sono più calci che calcio ed al 30’ il San Giovanni raddoppia con il n.9 Trabelsi rapido ad approfittare di un altro malinteso tra portiere in uscita e difensore rossonero.
Sono ben 6 i minuti di recupero ma servono solo a prolungare l’amarezza degli ospiti e l’esaltazione dei padroni di casa, rischiando inoltre di esasperare gli animi, data l’atmosfera sovraccarica di emozioni.
Arriva il secondo rosso per la squadra dell’Ambrosiana che chiude in 9 pagando la scarsa incisività dentro l’area di rigore e subendo il fattore campo, determinato dalla giovane tifoseria dei lupi biancorossi, scaltri nel punire gli errori difensivi avversari e tenaci nel resistere con decisione.

Ambrosiana scivola ora al quinto posto, superata in terza posizione dal Cerea vittorioso fuori casa con il Life (0-1) mentre si conferma quarto in classifica il Povegliano che supera il Castelnuovo (0-1).
Il San Giovanni con la vittoria di oggi può festeggiare anzitempo la matematica salvezza della categoria.
Altri risultati importanti nella parte bassa della classifica per il Lugagnano che in trasferta va a vincere per 4-2 sul campo della Virtus e del Grezzanalugo che sorprende in casa, costringendo al pari la capolista Dossobuono (1-1) e riaprendo il campionato che vede ora il Baldo Junior Team ad una sola lunghezza dai giallorossi con il successo per 0-3 in quel di Pescantina. Chiude l’elenco delle partite il successo casalingo del Bovolone sul Cadore (3-0).

 

A fine gara, ci troviamo con Alessandro Gornati, mental coach della squadra di casa ed iniziamo proprio chiedendogli di definire questo termine.
“Innanzitutto è importante evitare la coach confusione, perché sebbene chiunque possa definirsi mental coach, esserlo come professionista comporta aver seguito un iter di studi, aver sostenuto un esame ed essere iscritti ad un’associazione di categoria riconosciuta dal ministero dello sviluppo economico.
Ciò che faccio io come mental coach professionista, è cercare di far uscire tutto il potenziale di un atleta, perchè sovente succede che il potenziale cali durante la prestazione, a causa di interferenze che lo abbassano, ma se noi riusciamo ad eliminare queste interferenze, il potenziale si esprime nella sua interezza anche durante la gara.”

Il termine mental coach è per me relativamente nuovo, soprattutto accostato al mondo del calcio giovanile, ma da quanto tempo è effettivamente presente?

“La figura del mental coach esiste da circa 20 anni per le categorie professionistiche ma per le categorie giovanili si può ritenere una novità che ancora non è molto presente anche se ultimamente grazie anche alla diffusione mediatica di questo termine, c’è più curiosità attorno a questa figura”

Perché, secondo te, sta crescendo l’interesse  verso questa professione, anche nel calcio giovanile?

“Perché anche i giovani atleti, così come i professionisti hanno comunque 4 aree di abilità da allenare: la parte atletica, quella tecnica, la parte tattica e la parte mentale ma a livello giovanile non si ha mai modo di allenare la parte mentale e se questa non è allenata, l’atleta non è in grado di gestire le altre 3.
Succede perciò che anche ragazzi magari particolarmente dotati nella corsa, nella tecnica o nella tattica durante la partita vadano in confusione mentale perché non in grado di gestire i pensieri e le emozioni che provano durante il match”.

“E’ utile capire”, prosegue Alessandro “che la prestazione è legata all’emozione e se non si è in grado di gestire l’emozione non si può realizzare la performance che si desidera, nel momento in cui si desidera perché è sempre la testa che incide sulla prestazione. Alleniamo la mente a gestire le interferenze”.
Da quanto tempo ti sei appassionato a questi temi ?
“ Da 25 anni mi occupo di formazione nel campo del benessere come naturopata e tengo corsi di psicosomatica nelle beauty spa mentre mi sono specializzato come mental coach dal 2020, passione che è nata guardando ragazzi giocare con un evidente potenziale ma che troppo spesso disperdevano durante la partita “
Gornati  collabora con il San Giovanni da inizio stagione. Guardando il calendario, vedo che la vostra squadra viene da 5 risultati utili consecutivi, 6 con oggi. Da cosa dipende?
“Dipende dalla collaborazione tra me ed il mister Dias Begaliyev. I ragazzi in questi mesi hanno cambiato atteggiamento, reagendo con personalità alle difficoltà di inizio stagione e considerato il poco tempo a disposizione di circa 4 ore a settimana in cui mi dedico a loro, è fondamentale la sinergia tra queste 2 figure, per ottenere risultati”
Lo si evince in effetti andando a guardare i risultati del girone di andata ed il trend positivo dell’ultimo periodo. Il lavoro di questa collaborazione mister-mental coach ha dato e sta dando i suoi frutti.
Ringraziamo il mental coach Alessandro Gornati e complimenti per la matematica salvezza raggiunta proprio oggi, grazie all’ennesimo risultato utile.

 

 

 

 

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