Softball
di Elisa Tisato
Si chiama Sofia Ragno, è nata il 13 luglio 2007 frequenta l’Istituto Tecnico Calabrese-Levi di S.Pietro Incariano con indirizzo geometra.
Le piace molto la musica, disegnare vignette, ha la passione per i gatti, le piante e naturalmente per il softball.
È stata soprannominata Nirvana da quando si è presentata in campo con una felpa raffigurante lo storico gruppo musicale.
Sofia racconta come è nata la passione per questo spettacolare sport.
Come hai conosciuto questo sport e chi ti ha accompagnato la prima volta in campo?
« Ho conosciuto il baseball grazie al progetto che ha portato avanti l’Asd El Guanton nelle scuole. Ho iniziato con la mia migliore amica che mi è stata vicina per tutto il mio percorso nel baseball, abbiamo iniziato insieme perché io non volevo andare da sola e dopo averla convinta mi ha accompagnato fino ad ora anche se pratichiamo sport diversi, lei infatti ama la danza.»
Sofia inizialmente era piuttosto scettica anche perché il baseball in sè non era (e non lo è ancora) uno sport molto diffuso in Italia quindi era disinformata a riguardo però allo stesso tempo anche molto curiosa.
« Quando presi in mano la prima pallina mi si aprì un mondo, per me era una cosa del tutto nuova, stavo partendo da zero e non mi ci volle molto per apprendere quanto sia uno sport complicato ed impegnativo ma probabilmente è proprio questo che mi ha affascinato da subito. »
Quando ha iniziato a giocare nella squadra mista de El Guanton, il primo allenatore Carlo Zambon è diventato inesorabilmente il suo punto di riferimento:
«…ero legata a lui emotivamente, in fondo era il coach a sostenermi nei momenti critici in partita.»
I primi compagni di squadra hanno avuto un ruolo importante per te?
« Ci ho messo un po’ di tempo a legare con i compagni di squadra ma ne è valsa la pena, infatti ancora oggi alcuni di loro sono parte della mia vita come amici importanti per me, il legame che viene coltivato da più persone che condividono la stessa passione non ha prezzo.»
Dal baseball – al compimento dei 14 anni, limite massimo per le ragazze per giocare nelle squadre miste – alla squadra di softball Bussolengo 2.0 che milita in serie B:
« dopo il baseball avevo preso un momento di pausa ma avevo capito di aver “bisogno” di tornare in campo, nonostante ciò ho esitato a passare al softball perchè avevo valutato altri sport, nessuno mi aveva convinta davvero, di conseguenza mi sono fatta avanti a Bussolengo, dove sono stata accolta calorosamente dall’allenatrice (Elisa Bruno) e da alcune compagne le quali, giorno dopo giorno, mi hanno insegnato la differenza tra softball e baseball.»
Qual’è stato l’evento che ricordi con più emozione da quando hai iniziato a giocare?
« Nessuno in particolare ma avendo giocato come prima base per tutta la mia esperienza nel baseball erano tutti momenti di soddisfazione ad ogni pallina che prendevo per eliminare un avversario perchè sentivo la simpatia dei miei compagni e l’orgoglio dell’allenatore.»
Se potessi tornare indietro nel tempo cosa cosa cambieresti?
«Se potessi tornare indietro nel tempo probabilmente spingerei la me del passato a credere di più nelle proprie capacità e mettercela tutta per raggiungere o superare i suoi limiti”
Grazie Sofia per aver condiviso con Giovanisport questa breve ma intensa parentesi della tua vita sportiva.
Sappiamo che a settembre il Bussolengo Softball2.0 si giocherà i play off per accedere alla categoria superiore quindi avanti così o anche meglio.
Giovanisport ci sarà, sicuramente.
Elisa Tisato racconta principalmente storie di baseball, softball e di ginnastica ritmica. È appassionata di fotografia. Con Giovanisport ha iniziato il percorso formativo per l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti.
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