Coronavirus, decisioni per lo Sport.
di Paola Fuggetti.
Il mondo dello sport ancora in un sali-scendi di informazioni, smentite, ipotesi e disillusioni. Insomma, siamo ancora lontani dall’avere notizie certe sulla ripresa dell’attività agonistica del calcio. Dagli allenamenti “a scaglioni” all’idea di sottoporre a tamponi giocatori, allenatori, mister e tutti gli operatori, si rincorrono le voci che vedono possibile ricominciare da dove il tempo si è fermato.
Ma da più di una parte il tempo è considerato tutt’altro che fermo, anzi. E’ come un veloce correre verso il muro del default, limite ultimo oltre al quale le risorse economiche non consentiranno a molte Società Sportive di scendere nuovamente sul campo da gioco. Giuseppe Ruzza, Presidente della FIGC Veneto, attraverso le pagine del Corriere di Verona, si esprime in termini tutt’altro che ottimistici: “C’è un rischio economico, ma c’è anche un rischio sociale di cui pochi parlano. Sport e scuola sono un binomio che rischia di essere spezzato”, unendosi al gruppo di coloro che stimano una perdita del patrimonio sportivo dilettantistico intorno al 30%. Infatti, dice, il Comitato sta facendo alcuni conti ed emerge la difficoltà che avranno alcune squadre a reperire i fondi necessari per sostenerne la loro quota.
Ma se la situazione attuale sembra cristallizzata nel timore di non riuscire a far fronte alle spese minime, di perdere gli sponsor, di non avere la liquidità per poter ripartire, a livello nazionale proprio ieri una speranza arriva dall’approvazione di un’ordine del giorno presentato da Cosimo Sibilia, Lega Nazionale Dilettanti della FIGC, e Paolo Barelli, Presidente della Federnuoto. Il 15 aprile la Camera ha approvato l’ordine del giorno con l’assunzione da parte del Governo dell’impegno a comprimere le spese per le Olimpiadi Milano – Cortina e convogliare quanto si andrà a a risparmiare proprio a favore dello sport dilettantistico.
<<Contenere al massimo gli impegni economici e finanziari a carico dello Stato destinati agli eventi di cui al provvedimento in esame – si legge nel documento – al fine di convogliare le risorse risparmiate al sostegno delle attività delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche ed alla fusione dello sport di base in generale affinché possano essere incentivate le riaperture degli impianti sportivi in piena sicurezza sia per gli operatori che per i cittadini fruitori delle attività sportive>>.
Un segnale molto importante, estremamente positivo per molteplici motivi. Innanzitutto, indica come lo sport giovanile non sia abbandonato a se stesso, ma sia oggetto di studi e proposte economiche per aiutare le realtà del territorio a superare questo momento. E’ un segnale di unione tra le discipline sportive, il “mondo dei Grandi” unito per aiutare il “mondo dei Piccoli” a prescindere dalle polemiche che anche in un momento di grande difficoltà vede gli sportivi schierarsi pro o contro una disciplina agonistica rivendicando spazi non goduti. un incentivo all’ottimismo di cui in questo momento lo sport ha bisogno.

nata a Padova il 13 maggio 1977, mamma di due bambine, risiede a Verona col marito Marco Peroni; nel tempo libero è attrice teatrale per la Compagnia Teatrale “Modus Vivendi”; laureata in Scienze della Comunicazione collabora da oltre due anni con la testata GiovaniSport con la quale ha conseguito l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti nell’ottobre 2020. In Redazione svolge il ruolo di Relazioni Pubbliche, di promuovere inchieste e sostenere nuovi sport.
Attualmente è anche condirettore della testata AltrEtà.it dedicata alle fasce senior.
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