Riflessioni in libertà con Claudio Prando, capo delegazione Figc a Verona.

Aria di cambiamento nella gestione dei campionati provinciali, nella stagione 105 i campionati Giovanissimi ed Allievi sono stati sottoposti ad un format sperimentale che ha funzionato, cosa succederà con la Juniores nella prossima stagione?

Attendiamo il termine delle iscrizioni al 10 agosto, per poi procedere alla costruzione dei gironi. Ci sarà una nuova formula, già sperimentata positivamente nella stagione 105 con Giovanissimi ed Allievi.
Al termine del Girone di andata le prime classificate, stabiliremo quante, verranno raggruppate in gironi di elite mentre le squadre meno competitive disputeranno un campionato di base.

Nella scorsa stagione c’è stata qualche osservazione sul termine elite: confusione coi Regionali, non si può trovare un altro nome per identificare i gironi dai quali saranno estrapolate le squadre per le fasi finali?

Si, effettivamente si può cambiare ma non è importante il nome, ma se è per evitare confusioni a livello giornalistico, vedremo se si può utilizzare una terminologia differente.

Parliamo ancora di miglioramenti: sempre nella scorsa stagione ci sono state squadre che sono arrivate a pari punti al termine delle fasi finali e sono state costrette ad uno spareggio a pochi giorni dalle semifinali.

Sicuramente ne terremo conto, del resto è stata la prima stagione sperimentale e come tale andava collaudata. Nella stesura del regolamento faremo in modo di evitare questi stress e criticità in modo che l’insieme abbia una sua regolarità senza penalizzare nessuna squadra.

Quindi nel caso di due squadre a pari punti, parliamo di gironi finali, si ragionerà con la differenza reti o altro per determinare la prima o la seconda?

Ancora non ci abbiamo pensato, questa criticità non è ancora stata esaminata ma sarà presa seriamente in considerazione al momento di stendere regolamento e calendario.

Parliamo ancora di Juniores: l’anno scorso la nuova formula è stata indovinata per Giovanissimi ed Allievi perché l’escursione del livello competitivo è piuttosto notevole. Ma nella Juniores non è così, le squadre si presentano in campo quasi ad armi pari, tanto che sia la fase iniziale che quelle successive fino alle finali, si sono dimostrate piuttosto equilibrate.

Si, è vero, il livello competitivo nelle juniores è piuttosto equilibrato ma qualcosa dobbiamo pur fare per differenziare le squadre più competitive dalle altre. La prossima stagione sarà sperimentale quindi e cercheremo di far tesoro della prima esperienza con Giovanissimi ed Allievi.

Argomento campo per le finali provinciali: è rimasto deluso chi si aspettava il Bentegodi come scenario per le finalissime: quest’anno la Federazione farà qualcosa in proposito?

Devo dire che la finale allo Stadio Olivieri mi ha dato grande soddisfazione sia in termini organizzativi che di ospitalità. Lo stadio è contenuto, la tribuna è coperta, ripara bene sia dal sole che dalla pioggia e l’insieme di tifosi fornisce un’idea di numerosità mentre invece al Bentegodi l’effetto è  di dispersione. Sicuramente discuteremo con l’Assessore Rando la possibilità di accedere al Bentegodi per le finalissime, ma nulla toglie che lo Stadio di via Sogare è completo, rinnovato strutturalmente e di facile accesso.

A proposito di Bentegodi dove si sono svolte le finali del Città di Verona, parliamo di questo torneo che ha superato la boa dei trentanni. Riflessione sull’ultima edizione:

Il Città di Verona è ormai diventato patrimonio sportivo della Città grazie alla determinazione e alla dedizione del Gruppo Sportivi Veterani Veronesi, che ha la titolarità del torneo, col suo presidente Pierluigi Tisato; è tempo che la gestione, venga affidata a società super partes che non abbiano interessi competitivi nella manifestazione stessa. La 30esima edizione è stata apprezzata più delle altre, perché non c’era una sola squadra a gestire e quindi è stata un’edizione più trasparente. Un applauso alle cinque ASD che hanno contribuito all’organizzazione.

Ultimo argomento in taccuino, il problema “saccheggio” dei giovani: faccio riferimento al consueto fenomeno che ogni anno caratterizza il fine stagione. Ormai non c’è più limite alla decenza sportiva, dirigenti (o talvolta emissari blindati) contattano direttamente le famiglie o i giovani per convincerli a cambiar squadra bypassando le società. Ancora più scorretto quando si vanno a “disturbare” i calciatori impegnati nelle fasi finali del campionato che perdono così di concentrazione.
Cosa può fare la Federazione per arginare il fenomeno?

Effettivamente il fenomeno, “caccia ai ragazzi” esiste da oltre ventanni e purtroppo continuerà. Questo problema va a ledere il primo principio di lealtà sportiva: dovrebbero essere le società sportive le prime interlocutrici del passaggio di un giovane da una squadra all’altra.

Invece non è così, certi dirigenti si fanno forti di alcune argomentazioni chimeriche e convincono i genitori, affascinati da sogni illusori mentre alle società di provenienza arriva semplicemente un fax per il trasferimento.

La problematica è sul tavolo della Federazione che purtroppo in questi periodi (commissariamento) ha altri pensieri. Dispiace dover assistere a queste “aggressioni” che fomentano antagonismo fra società, che creano nel ragazzo la considerazione che il rispetto delle regole non è obbligatorio e che infine determinano “false aspettative”. Io sono sinceramente dispiaciuto per questa situazione e non essendoci regole scritte in materia, mi auguro che le Società possano sottoscrivere una charta all’insegna del fair play che possa dettare regole di reciproco rispetto.

Abbiamo quasi concluso, cosa vogliamo dire alle squadre che quest’anno parteciperanno ai campionati provinciali?

Prima di tutto mi sento di rivolgere un invito al rispetto delle regole, un invito al comportamento più sportivo sia da parte dei tecnici che dei genitori. Ai giocatori, non dimentichiamo che parliamo di settore giovanile raccomando il rispetto di tutto ciò che è sport piuttosto che pensare ad un’attività agonistica esasperata. Poi è chiaro che in campo si va per vincere, invito i giovani a battersi per la vittoria ma contemporaneamente a rispettare regole, tecnici, avversari ed arbitri e soprattutto massimo rispetto per chi perde, troppo spesso uno sberleffo in più genera risse evitabili.

 

 

 

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