Nella foto l’immagine del rapportino di gara che l’arbitro consegna ai due dirigenti

di Germano Zerbetto

 

L’articolo prende spunto da un episodio avvenuto recentemente e avente per oggetto l’errata compilazione del rapportino di fine gara che l’arbitro consegna ai due team manager delle squadre e che entrambi firmano per presa visione ricevendone una copia . Il documento, a beneficio di chi non lo sapesse, è compilato dall’arbitro a fine gara  con i dati salienti della partita : tipo di campionato, nome delle due squadre, risultato finale, cognomi, nomi e  numero di maglia dei calciatori oggetto di sanzioni disciplinari e idem per i dirigenti ammoniti o espulsi  e infine le sostituzioni indicando i numeri delle maglie dei giocatori sostituiti e quelli subentrati indicando il minuto in cui si è perfezionata la sostituzione.
Molto spesso sia nei campionati giovanili che dilettantistici questo momento viene visto dal team manager come una incombenza che prima si sbriga meglio è, ovvero come una mera formalità : si firma il documento senza controllare, lo si mette dentro alla cartella  assieme ai documenti di riconoscimento dei giocatori e, se va bene lo si controlla alla sera o peggio ancora non si controlla proprio.  Prendendo spunto da una massima di William Shakespeare «tutto è bene quel che finisce bene» nella maggior parte dei casi non succede nulla e si pensa alla prossima partita ; ma a volte un errore o svista da parte dell’arbitro abbinata alla superficialità dei dirigenti può sfociare in un caso kafkiano come quello che sto per descrivere.
Spieghiamo nel dettaglio l’accaduto avvenuto recentemente in un incontro di terza categoria nel padovano . La partita termina con la vittoria della squadra ospite per 3 a 2 . L’arbitro consegna il rapportino di fine gara ai due dirigenti che firmano il documento senza verificare il contenuto di quanto compilato dall’arbitro. Tra lo stupore generale il mercoledì successivo esce il comunicato del giudice sportivo che riporta il risultato della gara invertito ovvero vittoria della squadra locale per 3 a 2 anziché per gli ospiti. Partono le proteste della squadra penalizzata con telefonate al comitato provinciale, agli organi di giustizia, fanno intervenire anche i dirigenti della squadra locale che ammettono di aver perso sul campo. Il giudice sportivo interpella l’arbitro per chiedergli chiarimenti e richiede un supplemento di rapporto. Lo stesso arbitro però ribadisce quanto scritto ovvero la vittoria della squadra locale per 3 a 2, sottolineando che entrambi i dirigenti a fine gara hanno firmato per presa visione il rapportino e che quindi tutto era regolare.  A tutt’oggi il risultato resta omologato con la vittoria della squadra locale per 3 a 2 nonostante la sconfitta sul campo.
Considero finale : se da una parte il caso poteva essere risolto molto semplicemente con l’ammissione da parte dell’arbitro di un mero errore di trascrizione, quello su cui vorrei però soffermarmi è l’importanza del ruolo del team manager sia a livello di settore giovanile che di prime squadre : penso a una figura dirigenziale che dovrebbe ricoprire il ruolo con passione, competenze, cura dei dettagli, documentarsi sulle normative in essere , punto di riferimento per giocatori e allenatori, trade union tra squadra e società. Nel caso di specie un team manager professionale avrebbe dovuto controllare il documento prima di apporre la propria firma e segnalare all’arbitro eventuali errori o mancanze perché poi, a posteriori, diventa tutto più difficile da dimostrare e come dice un detto latino  «dura lex sed lex» . Chiudo con un invito a tutti i dirigenti accompagnatori o come piace chiamarli a me Team Manager di porre attenzione alla firma dei documenti in quanto non si tratta di una mera formalità ma piuttosto di un formale documento che vale in sede di giudizio o ricorso.

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