Lettere al Direttore.

Pubblico volentieri questo appello di un genitore contro la decisione, a volte incomprensibile, di giocare a porte chiuse quando invece si potrebbe.

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Scrivo a nome di tutti quei genitori che ogni fine settimana si sobbarcano spese di trasporto, trasferta, tempo e chilometri per arrivare nei campi da calcio sparsi nelle provincie italiane e permettere ai propri figli e compagni di giocare una partita di calcio, salvo poi dover stare 3 ore nel parcheggio ad aspettare che finisca la partita senza potervi assistere in quanto il Ministro Vincenzo Spadafora supportato dagli “specialisti” del Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute hanno deciso che non ci sono le garanzie minime atte ad evitare il contagio e la diffusione del virus COVID-19.

Ma se a noi e a tutte le società sportive dilettantistiche è stato fatto obbligo di rispettare tutte quelle norme, decreti, protocolli, autocertificazioni, ecc.. ecc… tramite i quali anche sugli spalti viene applicato il distanziamento, l’obbligo di mascherina, misurazione della febbre e  prescrizioni varie… io mi chiedo perchè massimo 50 genitori/spettatori ( questi sono i numeri di persone mediamente presenti a una partita di calcio giovanile ) non possono stare distribuiti su una tribuna all’aperto ad assistere alla partita dei propri ragazzi.

Allora poi mi chiedo perchè negli stadi italiani per le partite di serie A possono entrare ad assistere 1.000 persone ? Perchè alla finale di Supercoppa Europea possono entrare ed assistere 20.000 persone ?

Mio figlio e tutti come lui arrivano al campo da calcio accompagnati da noi genitori, presentando una autocertificazione di stato di salute firmata sempre da noi, in cui NOI dichiariamo che il ragazzo è sano e non ha avuto contatti con persone a rischio o malate ( noi compresi )…

Quindi visto l’assurdità di tali autodichiarazioni in cui la responsabilità grava tutta su di noi e le società sportive, mi domando che senso abbia chiudere gli impianti al pubblico (che siamo sempre noi ) oltretutto anche i dati sul contagio in Italia di questi giorni non giustificano tale decisione.

Pertanto illustrissimo sig. Ministro, o si usa il buonsenso nell’applicare le leggi oppure se si deve chiudere,  si chiuda per TUTTI, dalla serie A fino all’ultima categoria amatoriale; è troppo comodo e vile chiudere gli impianti dove si gioca per passione e lasciare aperti gli stadi di serie A, dove la salute di un individuo passa in secondo piano e si decide solo per interessi economici.


Firmato da un genitore, Fasoli S.
(se avesse messo anche il nome, sarebbe stato meglio; queste riflessioni meritano di essere pubblicate con nome e cognome, non c’è nulla di cui vergognarsi o per cui nascondersi. ndr)

 

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