37° Città di Verona
Alpo Lepanto- Alba Borgo Roma
Chievo Verona- Villafranca
Finali Esordienti 2013
di Mattia Tregnago

ph Mario Merci

Nella suggestiva cornice di un Bentegodi vestito a festa in occasione della trentasettesima edizione dello storico torneo “Città di Verona”, in un sabato pomeriggio cupo e nuvoloso, ci pensano i colpi balistici e le prodezze dei protagonisti sul rettangolo di gioco a spazzare ogni avversità metereologica. L’Alpo Lepanto si aggiudica il terzo gradino del podio grazie ad una prestazione di sostanza, condita con una ingente produzione di mole offensiva portata a frutto prima da Orlandi, che infila in buca d’angolo il portiere ospite, poi con Valle e Fiori nella ripresa; nella finalissima di categoria, il derby stracittadino si tinge di gialloblu, a discapito di ogni pronostico azzardato alla vigilia dagli addetti ai lavori; il Villafranca macina gioco, finendo però per patire la spasmodica caccia alla via del gol, a fronte di un Chievo spigliato e maggiormente leggero a livello mentale.

Alpo Lepanto- Alba Borgo Roma (Finale 3/4° posto): 2-0 (1-0) (2-1)

Alpo Lepanto: Petolla, Martinato, Venturi, Valle, Fianco, Toffalini, Fiori, Adami A, Renzi, Orlandi, Adami U, Bortolameazzi, Carnevali, Filippozzi, Amich, Sgro, Venturi, Mischi

Allenatore: Cristian Avesani con Luca Spada

Alba Borgo Roma: Girardi, Montorsi, Bolesani, Perera, Scarano, Venturi, Simionato, Dal Seno, Rizzo, Vaccari, Tadjer, Villa, Allam, Melegatti

Allenatore: Massimo Girlanda con Mauel Ceolini

Direzione di gara: Guido Cantieri (Verona)

Reti: 20’pt Orlandi (Alpo), 4’st Valle (Alpo), 10’st Fiori (Alpo), 21’st Dal Seno (Alba)

Presso il vellutato terreno di gioco di un impeccabile “Bentegodi” si apre un emozionante pomeriggio calcistico dell’edizione numero trentasette del torneo “Città di Verona”; il compito di dare il via alle danze spetta ad Alpo Lepanto e Alba Borgo Roma, chiamate a fronteggiarsi ribattendo colpo su colpo pur di aggiudicarsi il terzo gradino del podio per quanto concerne la categoria Esordienti 2013; nella prima frazione a far la voce grossa è l’Alpo di mister Avesani, che fin dalle prime battute di gioco mette in chiaro l’intenzione tattica allestita assieme ai propri ragazzi, ovvero grande applicazione nella fase di impostazione della manovra e riaggressione del pallone, occludendo ogni spazio di gioco utile agli avversari giallorossi, più attendisti e accorti. I giallorossi optano ripetutamente alla costruzione dal basso pur di muovere ragionevolmente palla, speculando a fronte di un Alpo sospinto dalla rapidità e dalla freschezza del proprio reparto offensivo, e così le manovre giallorosse diventano facile preda dei gialloverdi, costringendo dunque l’Alba Borgo Roma a presiedere la propria metàcampo faticando immensamente a superare il cerchio di centrocampo. Sulla catena di sinistra Vaccari è il più attivo tra le fila giallorosse, mentre si rinnovano costantemente i duelli tra l’attaccante lepantese Filippozzi e Scarano, continuamente focalizzati nel fare a sportellate pur di prevalere e fare proprio il possesso della sfera. Al 2′ Amich chiama alla respinta in tuffo il portiere giallorosso Girardi, generando la prima conclusione a rete della contesa. Al 4′ incursione dello stacanovista Fianco sulla corsia di sinistra, l’uscita di Girardi con il giusto tempismo evita guai peggiori per la banda di mister Girlanda. All’8′ Orlandi da calcio franco scalda il destro e i guantoni di Girardi, la personale punizione laterale termina debolmente tra le braccia di Girardi. Quattro minuti più tardi ci pensa Perera a sventare la battuta a rete del gialloverde Sgro in procinto di insaccare alle spalle di un incolpevole Girardi, che appena due giri d’orologio più tardi legge attentamente la rapida percussione ospite compiendo l’ennesimo impeccabile intervento in uscita. L’Alpo pare assaporare la gioia del gol anche al minuto 17, quando un velenoso corner di Renzi trova la risposta in pugno dell’onnipresente Girardi. L’Alba Borgo Roma, incapace di mutare l’inconcludente piano tattico allestito, pare accontentarsi del pareggio, allentando l’andamento dell’incontro, focalizzandosi nel tenere la sfera di gioco il più lontano possibile dalla propria area di rigore, ricorrendo anche a qualche lancio in profondità nella terra di nessuno. I ragazzi lepantesi caparbiamente si volgono all’attacco portando buona parte degli effettivi nella metàcampo giallorossa; tra le coppie più affiatate della contesa, sicuramente da annoverare Sgro e Fianco, con quest’ultimo servito a tu per tu con Girardi dal chirurgico filtrante di Sgro tra le linee, ma la gioia del vantaggio viene soffocata il gola dall’ennesimo, neanche a dirlo, intervento prodigioso di Girardi; e mentre la prima frazione pare sempre di più archiviarsi a reti inviolate, ci pensa Orlandi a disegnare un arcobaleno da calcio franco che brilla di luce propria nel mezzo delle cupe nuvole che avvolgono lo sprazzo di cielo sopra il “Bentegodi”. Esecuzione strepitosa del n°10 lepantese che infila la palla all’incrocio lontano, lasciando inerme Girardi, di certo non impeccabile nella circostanza, ma ammaliato di fronte alla lucente parabola infilatasi alle proprie spalle.

Nella ripresa il canovaccio dell’incontro non muta; l’Alba Borgo Roma tenta di riproporre la costruzione della manovra dal basso, con scarso risultato. L’Alpo, animato dal vantaggio maturato nella prima frazione, preme sull’acceleratore fin dai primi istanti della ripresa, aumentando ulteriormente il pressing sempre più tagliente, a discapito di un’Alba sfilacciata, che perde ogni geometria di gioco tra i reparti, concedendo maggiore libertà alla banda gialloverde sin dal minuto 3, quando il difensore giallorosso Pedrera disinnesca l’ennesima occasione nitida da rete lepantese, chiudendo lo specchio della porta a Fianco, già convinto di poter spingere la sfera nel sacco dopo aver scartato l’estremo difensore Villa, da poco subentrato al posto di Girardi. Al 4′ Perera concede eccessiva libertà di movimento al proprio marcatore, risultando in ritardo al momento del contrasto, vedendosi costretto a strattonare in area l’attaccante gialloverde, concedendo al team di mister Avesani il penalty eseguito magistralmente da Valle che, alla propria sinistra, infila Villa. L’Alba Borgo Roma cede il passo alla stanchezza perdendo ogni remota speranza di rimonta, e così l’Alpo potrebbe a più riprese dilagare, ma prima Fiori, poi Fianco, abilissimo nel legare la manovra tra i reparti, falliscono il match point da posizione ravvicinata a portiere battuto. La rete del raddoppio è sempre più nell’area, bisogna solamente attendere lo scoccare del minuto 10 per assistere alla marcatura di Fiori che, dal limite, aggira la marcatura leggera di Montorsi insaccando sul palo lontano di prima intenzione. Il trio brevilineo gialloverde composto da Orlandi, Fiori e Fianco abbassa gradualmente il ritmo della sfida, concedendo maggiore libertà alla prima manovra dell’Alba Borgo Roma, che si rivede nell’area gialloverde al minuto sedici, quando Vaccari da calcio di punizione conclude velleitariamente sopra lo specchio della porta. Negli istanti finali dell’incontro l’Alba imbastisce una timida reazione d’orgoglio riversandosi temerariamente all’attacco, e guadagnandosi l’estrema punizione per trattenuta ai danni di Bolesani; dal dischetto Dal Seno apre il piatto del piede e spiazza il portiere avversario, accorciando le distanze a tempo scaduto, non trovando dunque il tempo necessario per impostare un principio d’assalto finale alla ricerca del pareggio. Dopo 1′ di recupero la sfida termina con la vittoria, in entrambi i tempi, da parte dell’Alpo Lepanto, che dopo una prima frazione in cui si sono costruiti i presupposti per insaccare più volte la sfera nel sacco, nella ripresa i gialloverdi di mister Avesani mettono la freccia grazie all’effervescenza e rapidità mentale della propria batteria d’attacco, cinica nel portare a frutto il lavoro all’unisono di tutti gli effettivi lepantesi, a discapito di un’Alba accorta e risoluta, nella fase di non possesso, per quanto concerne la prima parte di gara, disordinata e sfilacciata nelle distanze tra i reparti nel corso della ripresa. Al termine del match, doverosa ovazione per entrambe le contendenti da parte del caloroso pubblico accorso per l’occasione, fiere dell’ottimo percorso condotto sin dalle fasi di qualificazioni iniziali, riuscendo a conquistarsi il privilegio di poter calcare il manto erboso di un impianto, quale il “Bentegodi”, che trasuda emozioni, storia, tradizione.

Chievo Verona- Villafranca (Finale 1/2° posto): 2-0 (0-0) (1-0) (2-1)

Mussi Volanti in orbita nella finalissima di categoria tra i gialloblu di mister Marchesini ed il più quotato Villafranca del navigato Luigi Catino. Piano gara impeccabile quello allestito dalla banda clivense, che dopo aver stretto i denti nella prima frazione a fronte di un Villafranca tonico ma inconcludente all’atto del dunque, nella ripresa stappa il match infliggendo, a freddo, un duro colpo ai rossoblu, dal quale risulterà complicato riprendersi, dinanzi ad un Chievo che, libero d’ogni pressione mentale, e sospinto dal caloroso pubblico di fede gialloblu, gioca sul velluto.

Chievo Verona: Morati Ottoboni, Zolin, Rigo, Caprini, Barbi, Damian, Vivenzio, Fraccarolli, Permunian, Dal Cero, Giavoni, Passilongo, Pulbere
Allenatore: Roberto Marchesini con Ugo Fraccaroli

Villafranca: Marino, Shyttani, Del Giudice, Catino, Benedetti, Bobic, Ferrarin, Kalugamage, Gordi, Griso, Dalgal, Toffoli, Rezzadore, Biasi, Molinari, Galletti, Garonzi, Marchiori, Darra, Trebian
Allenatore: Luigi Catino con Vincenzo Novara

Direzione di gara: Guido Cantieri (Verona)

Reti: 1’st Pulbere (C), 5’tt Permunian (C), 13’tt Permunian (C), 17’tt Catino (V)

Romantico e dolce ritorno al “Bentegodi” per il sodalizio clivense, tornato a calcare quel rettangolo di gioco che tante gioie e soddisfazioni ha regalato ad un team, quello della diga, portato alla ribalta nazionale sotto quello stesso sprazzo di cielo che, per l’occasione, torna a presiedere dall’alto un derby stracittadino molto sentito, tra due compagini ben organizzate secondo gli attenti dettami di gioco inculcati dai rispettivi mister, esortate a trionfare nel computo dei tre tempi da diciotto minuti stabiliti dal regolamento. Ai nastri di partenza, mister Marchesini si affaccia alla sfida con una rosa ristretta e solamente due sostituzioni a disposizione; una coperta corta che potrebbe risultare arma a doppio taglio, in quanto potrebbe offrire la possibilità di affrontare la gara con l’undici migliore a disposizione, scongiurando eventuali cali fisici o acciacchi. Dall’altra parte, rosa profonda e di qualità per i rossoblu di mister Catino, obbligato da regolamento a schierare in campo, a rotazione, tutti gli effettivi in distinta. L’esordio del match è di stampo gialloblu, i ragazzi clivensi creano due ottimi presupposti per battere a rete, prima Fraccarolli per eccesso di zelo conclude debolmente da posizione defilata, poi Caprini conclude ad incrociare sotto la traversa, Toffoli non si fa trovare impreparato e respinge in corner. Villafranca preso alla sprovvista dopo le prime battute di gioco tambureggianti da parte di un Chievo fin da subito apparso libero mentalmente, le giocate pregne di personalità e sicurezza ne sono una lampante dimostrazione. Dopo i primi 5′ di gioco, il Villa ritrova le giuste geometrie di gioco macinando molteplici azioni promettenti, caratterizzate però da una papabile pressione riversata nella ricerca spasmodica del gol, che occlude la vena realizzativa del reparto rifinitore rossoblu. Tra le fila del Villafranca, Griso sulla corsia di sinistra spinge con insistenza, mancando però l’appuntamento con il gol, mentre spetta a Catino il compito di muoversi tra le linee legando le giocate tra il reparto nevralgico e l’attacco. Nella metàcampo opposta, la coppia gialloblu Permunian-Giavoni gioca a memoria creando non pochi grattacapi alla retroguardia avversaria presieduta da Del Giudice, chiamato agli straordinari pur di reprimere le offensive clivensi. Al 14′ primo squillo di marca rossoblu, Benedetti dal limite raccoglie la sfera e conclude rasente il terreno a lato della porta presieduta dal portiere del ChievoVeroa.
Al tramonto della prima frazione, ancora Benedetti fa correre un brivido di paura lungo la schiena dei supporters clivensi; conclusione al volo da dentro l’area che termina fuori, a seguito di una rapida manovra ben ordita dagli stacanovisti Gordi e Kalugamage.

Il secondo tempo si mette fin da subito in discesa per il sodalizio gialloblu che, dopo poco più di venti secondi, trova il vantaggio griffato dal neoentrato Pulbere, dopo aver raccolto il filtrante da sinistra ad opera di Permunian, infila Marino verso il palo lontano, con la complicità dell’estremo difensore villafranchese. I ritmi di gara decollano generando continui capovolgimenti di fronte tra due team che fanno saltare ogni geometria di gioco tra i reparti, concedendo così ampi spazi in ripartenza. I gialloblu portano tutti gli effettivi nella propria metàcampo a presiedere il minimo vantaggio scaturito, lasciando il solo Permunian riferimento offensivo. Il Villafranca si getta all’attacco con frenesia, sbattendo ripetutamente contro l’attenta diga clivense che permette al n°1 gialloblu, di fare sonni tranquilli. All’ 8′ Barbi da distanza considerevole conclude il porta da calcio piazzato, mandando poco lontano dallo specchio di porta rossoblu un velenoso fendente. Al 9′ occasione magistrale a tinte rossoblu per pareggiare i conti, Garonzi da zero metri zero colpisce maldestramente mandando il pallone alle stelle. Mister Catino rivoluziona l’assetto tattico inserendo Dagal e Molinari, brevilinei e rapidi nello stretto a disimpegnarsi dalle instancabili marcature clivensi. Al 16′ l’ultimo squillo della seconda frazione sui piedi di Dagal viene smorzato dalla retroguardia gialloblu. Villafranca incapace di scongiurare un terzo tempo thriller iniziato fin da subito con la consapevolezza di trovarsi spalle al muro, con l’unica possibilità di vincere per rimandare ogni discorso ai tiri di rigore. Negli ultimi 18′ della contesa il Villa, nel momento di maggiore pressione e sulla via di allestire il giusto assalto all’area di rigore del ChievoVeronai, subisce il contropiede la rete che pone fine ad ogni questione per opera del faro offensivo gialloblu Permunian, abile nel svincolarsi dal proprio marcatore, voltarsi e insaccare verso il palo lontano aprendo perfettamente il piatto del piede. La manovra d’attacco rossoblu però non si placa, trovando però l’opposizione di un Morati Ottoboni strepitoso per tutto il corso del terzo tempo, in grado di salvare porta e risultato a più riprese. Al 6′ in tuffo sventa battuta a rete scaturita dal limite dell’area. Al 7′ il primo di una serie di invitanti calci piazzati ben allestiti, ma scarsamente sfruttati, da parte del Villa, termina fortuitamente tra le braccia dell’estremo clivense. Al 13′, dopo una serie di interventi salvifici il portere del ChievoVerona nelle vesti di assistman, direttamente da rinvio dal fondo pesca Permunian che lascia sfilare la sfera ed, a tu per tu con l’estremo difensore avversario Trebian, incrocia rasoterra lasciando inerme il portiere. Evidente miss match tra l’attaccante clivense Permunian e la coppia difensiva villafranchese Rezzadore- Del Giudice, incapaci di contenere l’esplosività fisica della punta avversaria. Al 14′ doppia conclusione ad incrociare da posizione defilata ad opera degli esterni villafranchesi, Morati Ottoboni fa buona guardia ed evita guai peggiori. Al 15′ ennesimo corner rossoblu non fruttato da Benedetti. La banda gialloblu trova anche le energie per ripartire, sull’onda dell’entusiasmo, alla ricerca del terzo gol, ma prima Trebian, poi la traversa, negano a Passilongo la gioia del gol. I ragazzi villafranchesi non demordono e meritatamente trovano la rete dell’1-2 grazie all’esecuzione impeccabile di Catino dal limite dell’area, con la sfera che termina in rete all’incrocio dei pali, portando a compimento il continuo pressing operato dai rossoblu grazie alle sgasate dei singoli, peccando di altruismo e cinismo nel momento di finalizzare. Dopo 1′ di recupero è festa grande per i ragazzi gialloblu e mister Marchesini, fortemente emozionati per il traguardo storico raggiunto, recandosi ad esultare sotto lo spicchio di tifosi clivensi, ai quali vanno i più sinceri complimenti per il supporto offerto ai propri beniamini nel corso dell’intera gara. Papabile delusione e lacrime di disperazione tra le fila rossoblu; l’amarezza per quello che poteva essere, ma non è stato, di certo è immensa, ma non va mai dimenticato il percorso, ricco di gioie e soddisfazioni, di sacrifici e sorrisi, e sicuramente una gara non potrà rovinare l’immensa soddisfazione di aver calcato un prestigioso terreno di gioco come quello del Bentegodi, e poter dire, nonostante le difficoltà, nonostante la cocente sconfitta, “io quel giorno c’ero, eccome!”

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