Finale Under 17 Provinciali
Zevio- Pedemonte
di Mattia Tregnago
ph Elisa Tisato
L’ultimo atto dell’annata 2024-25, andato di scena in un “Olivieri” vestito a festa per l’occasione, ha visto affrontarsi due team sospinti fino a questa ultima contesa dell’anno da un’unità di intenti inossidabile, da un gruppo squadra guidato secondo precisi dettami di gioco, studiati e inculcati con dedizione nel corso dell’anno da parte dei rispettivi staff tecnici, sempre sul pezzo ed impeccabili nel mantenere la barra dritta verso quell’unico obiettivo, chiamato finale, che Zevio e Pedemonte sono riusciti a conquistarsi, l’una dopo aver dominato l’intera annata a suon di gol e prestazioni d’alta classe in ogni terreno di gioco solcato, l’altra, la compagine bianconera, fornendo un’ultima fase d’annata in crescendo non solo a livello numerico, ma soprattutto dal punto di vista atletico e mentale, offrendo una proposta di gioco frizzante e dinamica, proprio come gli omonimi biancorossi. Clima rovente fin dall’arrivo delle due compagini, preludio di una mattinata intensa a fronte di un incontro che vale non solo il titolo di campioni provinciali, ma anche l’approdo ufficiale alla categoria “Regionali” in vista della prossima stagione.
Zevio- Pedemonte: 1-2 d.t.s (1-1)
Zevio: Lecini, Chiorescu (15’sts Crema), Borsati, Migliorini (32’st Frigo), Vedovi, Tavellin (10’pts Castellani), Favalli (6’st Speri), Stegagno, Felisi (19’st Menini), Zago (14’st Tigani), Anoardo (1’st Baffo). A disposizione: Coati, Rossi
Allenatore: Diego Lugobuoni con Beniamino Conti
Pedemonte: Ferrari, Brambilla, Pellegrini, Hafner, Nicoli (29’st Bonavita), Salamone, Pasetto, Finotto (8’pts Zardini), Morandini (11’st Malotaj), Righetti (16’st Zetti) (1’pts Spinielli) (5’sts Benini), Sandrini. A disposizione: Miozzi, Bonafini, Pappalardo
Allenatore: Claudio Cammarata con Simone Sandrini
Direzione di gara: Emanuele de Bretti (Verona)
Assistenti: Ussinu Sy (Verona), Massimo Mangano (Verona)
Reti: 27′ pt Morandini (P), 11′ st Baffo (Z), 14′ sts Bonavita (P)
Note: spettatori circa 650; recupero 2’p.t, 5’s.t; 2′ s.t.s
Ammoniti: Tavellin (Z), Lecini (Z), Tigani (Z), Salamone (P), Pellegrini (P)
Davanti ad una calorosa cornice di pubblico, sull’impeccabile manto erboso sintentico dell’ “Olivieri Stadium” di Via Sogare, il Pedemonte si laurea campione provinciale dopo una cavalcata trionfale iniziata a Settembre, proseguita assiduamente agli ordini dell’impassibile Claudio Cammarata, e conclusasi dopo una sfida ardua, la più complicata, della stagione, a fronte di uno Zevio sorretto da un’ottima condizione fisica, e costretto ad arrendersi solamente a due giri d’orologio dal termine dei supplementari, quando la contesa sembrava essersi indirizzata verso i tiri di rigore. Ai nastri di partenza, il Pedemonte si schiera secondo i canoni del 4-3-3, con Salamone a presiedere la manovra da eccellente metodista, promesso sposo della prima squadra biancorossa nella prossima stagione, Finotto e Righetti mezz’ali d’inserimento, mentre la batteria d’attacco è composta da Pasetto- Morandini- Pasini. D’altro canto, mister Anselmi, squalificato dopo le semifinali della scorsa settimana, e dunque costretto a dirigere i suoi ragazzi dalla tribuna, ma senza far mancare il proprio apporto ai suoi calciatori ne ai fidati collaboratori, si affida ad un 4-4-2 molto mobile, come lo è stato anche per i ragazzi biancorossi, soprattutto nella prima frazione, affidando le chiavi del reparto offensivo a Felisi, mentre Zago è chiamato a ripiegare nelle zone centrali del campo, offrendo pochi riferimenti alla retroguardia avversaria, fungendo da tramite tra il reparto rifinitore e il reparto nevralgico, composto da capitan Stegagno e Migliorini, mentre a Favalli e Anoardo il compito di attaccare la profondità sulle catene, dove i bianconeri possono produrre i migliori presupposti per giungere alla rete. La prima frazione si sviluppa secondo ritmi incessanti e tambureggianti fin dalle prime manovre di gioco, mettendo il luce la personalità e la temerarietà di entrambe le formazioni nel proporre incessantemente il proprio credo di gioco, mettendo da parte speculazioni e tatticismi, affrontandosi dunque a viso aperto senza esclusione di colpi. Il Pedemonte conduce le proprie offensive grazie ad una pulizia tecnica mirabile, mentre lo Zevio controbatte sorretto da una condizione fisica ottimale, nonostante la temperatura afosa, scongiurando ogni potenziale difficoltà discussa alla vigilia, scaturita dal manto erboso sintetico, anziché in erba naturale. Il primo guizzo di mattinata parte dai piedi di Anoardo, che dal limite conclude a giro centralmente dopo appena due giri d’orologio. Al 7′ Migliorini avanza per vie centrali pervenendo alla conclusione dai venti metri che si spegne sopra lo specchio di porta difeso da Ferrari. Il Pedemonte però amministra le manovre e detta maggiormente i ritmi, mentre lo Zevio si dimostra avvincente e caparbio nella riconquista del possesso e vigile nella propria metàcampo, grazie agli interventi salvifici da parte della retroguardia bianconera mai doma. All’ 8′ Finotto effettua la prima conclusione in porta a stampo biancorosso, Lecini però blocca l’incornata del numero 8 biancorosso dopo un velenoso cross giunto dalla sinistra. Tra il 9′ ed il 13′ di gioco, si susseguono quattro nitide occasioni da rete, sciupate da entrambi gli schieramenti sia per eccesso di zelo, sia per la risolutezza dei rispettivi reparti difensivi; prima Finotto supera due marcatori, per poi calciare debolmente in girata; a seguire, Zago dal vertice sinistro dell’area spedisce di poco alto una conclusione a scendere. Prova ad incrociare anche Sadrini, disturbato dal proprio marcatore, Tavellin, chiamando alla semplice presa bassa Lecini. Dopo un esordio di gara frizzante e dinamico, il Pedemonte aumenta i giri del motore fornendo giocate d’alta classe grazie alle capacità d’inserimento da parte di Sandrini e Pasetto, con quest’ultimo bravo a ripiegare nelle zone centrali del campo, creando non pochi grattacapi alla coppia di centrali difensivi bianconeri. Dall’altra parte, i ragazzi di mister Anselmi, occlusi dal pressing all’unisono operato dai biancorossi, optano per la giocata in profondità, sebbene non sia il piatto forte in casa Zevio, ed infatti i bianconeri perdono graffio offensivo costretti a adattarsi al ritmo di gara imposto dal Pedemonte, che di contro patisce soprattutto la catena di sinistra bianconera, composta da Anoardo e Borsati, la più rapida in fase di transizione. Al 19′ proprio Anoardo supera in velocità Brambilla, l’uscita con i tempi giusti di Ferrari a chiudere lo specchio, costringe l’esterno bianconero a concludere addosso all’estremo difensore pedemontese. Dopo il breve cooling break di metàtempo, il Pedemonte lestamente trova il vantaggio, sfruttando una disattenzione difensiva bianconera e colpendo grazie ad un cross apparentemente di facile lettura giunto dalla sinistra e insaccato senza grosse difficoltà da Morandini nell’area piccola, dopo un misunderstanding tra i componenti della retroguardia bianconera per la contesa della sfera. Galvanizzato dal vantaggio, biancorossi spingono sull’acceleratore, aumentando i giri del motore, soprattutto sulla catena di sinistra, dove il brevilineo Pasetto perviene alla conclusione a rete, minuto 33, trovando la risposta in presa bassa di Lecini. Al 37′ filtrante illuminante dalle retrovie a pescare Morandini, il quale, occhi negli occhi con Lecini, si fa ipnotizzare, battendo a rete centralmente, favorendo la respinta laterale dell’estremo difensore bianconero. Al 39′ Zago prova a ridare una scossa d’energia positiva ai suoi, concludendo dal limite forte ma centrale, Ferrari fa buona guardia in due tempi. Al tramonto della prima frazione le due formazioni abbassano i ritmi, il Pedemonte presiede il possesso della sfera, concedendo però un’ultima ghiotta occasione alla banda di mister Anselmi, quando la staffetta sulla catena di sinistra permette ad Anoardo di accentrarsi e concludere, ostruito da Hafner, verso il palo lontano, Ferrari però con il piede spegne ogni speranza dell’esterno bianconero.
Al termine della prima frazione, mentre sul terreno di gioco veniva assegnato al Lugagnano il premio fair play di categoria, la presidente del Pedemonte, Martina Calza, si è concessa ai nostri microfoni, analizzando quanto di buono fatto in questa stagione dalla società biancorossa, con un occhio di riguardo verso il prossimo futuro, ricco di sfide per il team pedemontese: «E’ stata una stagione bellissima, i ragazzi ci hanno dato enormi soddisfazioni; un grandissimo gruppo squadra, un grande gruppo anche a dirigere dalla panchina. Atmosfera, minuziosità del lavoro era tutto ciò che serviva ai ragazzi, ed i mister l’hanno dato. Sulla gara di oggi, fino ad ora si quello che si è visto è uno Zevio ottimo sorretto dalla condizione fisica, ma il Pedemonte ha forgiato la propria qualità tecnica. In due sono arrivate, ed in due se la batteranno fino alla fine. Per questo enorme traguardo vanno fatti i complimenti ad entrambe. In generale, tutto il settore giovanile ha corso con il giusto ritmo e la giusta costanza, siamo già pronti per Settembre a ripartire con tanta grinta e serenità, ripartendo dalle soddisfazioni tolte sia dalla prima squadra, sia dal settore giovanile che dalla scuola calcio, fino ai nostri amatori. In vista del prossimo anno, ripartiremo con uno staff nuovo, un gruppo tecnico capitanato da Omar Marchi, operatore atletico, e due ali, una nella parte agonistica, gestita da Claudio Cammarata, e nella parte non agonistica, Daniele Agio seguirà in prima linea i più piccoli. Confermato il direttore sportivo Benini, siamo felici di poter ripartire da ciò che volevamo mettere in campo da tempo, cioè alzare l’asticella senza ansie, portando sul campo la tecnica del calcio. Concludo facendo l’augurio ai ragazzi di mantenersi così, perchè sono stati sempre sul pezzo con il giusto sorriso e la giusta tecnica».
La ripresa si apre con un avvicendamento tra le fila bianconere, con Anoardo che lascia spazio alla torre d’area Baffo, tenuto in panchina con l’auspicio che possa incidere da subentrato nei secondi quarantacinque di gioco. Proprio in neo-entrato Baffo, dopo appena quaranta secondi, spizza di testa un radente cross dal fondo, Ferrari smanaccia, completa il disimpegno Nicoli. Sin dalle prime battute, il Pedemonte appare in debito d’ossigeno e orientato ad accontentarsi del minimo scarto, attendendo la giusta ripartenza per chiudere i conti in transizione. Lo Zevio, rivitalizzato dalle sostituzioni ben ingegnate da mister Anselmi, trova le giuste geometrie di gioco, grazie alla maggiore libertà di manovra concessa dagli avversari, riversandosi dunque nella metàcampo biancorossa grazie a scambi rapidi e giocate nello stretto, prima di giungere dalle parti di Ferrari attraverso spioventi provenienti dalle corsie laterali. All’ 11′ Migliorini appoggia per Chiorescu che dal lato corto destro dell’area di rigore pennella nel cuore dell’area piccola un cross che Baffo spinge in rete lasciando inerme Ferrari. Gioia incontenibile da parte dello staff bianconero e dei numerosi spettatori di fede bianconera giunti numerosi per assistere ai propri ragazzi verso un sogno che, nella prima mezz’ora della ripresa, pare potersi sempre più realizzare, a fronte di un Pedemonte sulle gambe ed incapace di replicare ritmi e giocate della prima frazione nemmeno con le sostituzioni, che, a differenza dello Zevio, non assortiscono gli effetti sperati. Zetti e Malotaj i primi avvicendamenti optati da mister Cammarata, nel tentativo di fornire lucidità e centimetri sia nelle zone centrali del campo, sia alla batteria offensiva pedemontese. Al 17′ magistrale occasione sui piedi di Pasetto, il quale, una volta superato Vedovi, spara alto occhi negli occhi con Lecini fallendo un’occasione ghiottissima. Mister Anselmi, prima del cooling break di metà ripresa, si gioca le carte Menini e Tigani, con quest’ultimo incaricato si sgasare sulla propria corsia di competenza per puntare verso l’area di rigore. Al 27′ è il neo-entrato Tigani a creare i giusti presupposti per battere a rete, dopo aver superato agilmente Pellegrini e Zetti, serve Baffo che si decentra e conclude di poco alto all’altezza del limite dell’area. Alla mezz’ora le numerosi incursioni da parte di uno Zevio sempre più determinato a trovare la rete del clamoroso ribaltone, costringe Cammarata a correre ai riparti inserendo il terzino Bonavita. Al 33′ Migliorini è costretto ad abbandonare prematuramente il proscenio causa crampi, condannando lo Zevio alla perdita di un faro del centrocampo di indiscutibile importanza, non solo nell’arco del campionato, ma soprattutto nella gara in questione. L’ultimo brivido dei tempi regolamentari corre sulla schiena della banda biancorossa, quando, al 36′, il cross a tagliare di Chiorescu manca di pochi centimetri l’appuntamento con il piede di Tigani pronto a piazzare la sfera alle spalle dell’estremo difensore biancorosso. Negli istanti le due formazioni si annullano, nel tentativo di alzare il proprio raggio d’attacco alla ricerca della rete che possa scongiurare la disputa dei supplementari, senza però, d’altro canto, concedere eccessivi spazi utili nella propria metàcampo. Dopo 5′ di recupero, ed una debole conclusione dal limite da parte del bianconero Speri, si esauriscono in perfetto equilibrio i tempi regolamentari, rimandando così ogni tipo di festeggiamento almeno di mezz’ora, con lo spettro tutt’altro che remoto dei calci di rigore.
Nel primo tempo supplementare a fare la voce grossa è lo Zevio, sviluppando la gara sulla falsa riga del secondo tempo, costringendo un Pedemonte in debito di lucidità mentale a correre ai riparti costantemente, annullando dunque la superiorità tecnica a stampo biancorosso evidenziatasi nella prima frazione di gioco, e lentamente sfumata già nel corso della ripresa. Al 2′ prima Speri, a tu per tu con il portiere in area piccola, poi il pedemontese Malotaj, si vedono chiudere lo specchio della porta dai rispettivi estremi difensori avversari, l’uno abile in fase di chiusura, l’altro, Lecini, plastico nella respinta in tuffo sull’attaccante biancorosso lanciato a rete in posizione leggermente defilata. Al 6′ Baffo si mette in proprio, rientra dalla corsia di destra superando tre marcatori e concludendo solamente sull’esterno della rete. Mentre mister Cammarata aumenta ulteriormente il peso offensivo del suo scacchiere, inserendo la punta Spinielli, lo Zevio sciupa due nitide occasioni per portarsi in vantaggio; la prima, all’ 11′, sui piedi di Speri che impatta malamente un tap- in insidioso offertogli da Baffo all’altezza del limite dell’area piccola, poi sempre Baffo caparbio nel scippare il possesso palla ad Hafner involandosi verso Ferrari, servendo di tacco Tigani che prima litiga con il pallone al momento del controllo, poi viene travolto da Ferrari che coraggiosamente sventa il pericolo salvando porta e risultato. Nel secondo tempo supplementare lo Zevio pare accontentarsi dei tiri di rigore, mentre il Pedemonte alza sensibilmente il baricentro, senza però forzare la manovra, facendo intendere che la via dei rigori andrebbe bene anche al sodalizio biancorosso. Al 2′ la retorguardia bianconera esegue erroneamente la tattica del fuorigioco, permettendo a Pasetto di incunearsi tra le linee e scappare alle spalle dei difensori; l’uscita fuori dall’area improvvida di Lecini a travolgere l’avversario evita ogni guaio peggiore, ed in virtù di un difensore bianconero nei pressi dell’azione, e dunque non sanzionabile come potenziale occasione da rete, il direttore di gara sanziona l’estremo difensore bianconero solamente con il giallo. La sfida sembra esaurirsi sul risultato di parità, rimandando nuovamente ogni giubilo ai tiri di rigore, quando, a due minuti dal triplice fischio, una sanguinosa palla persa in uscita dalla retroguardia dello Zevio permette a Bonavita, sospintosi in attacco alla ricerca del vantaggio, di scattare sulla destra, accentrarsi e insaccare alle spalle di Lecini sul palo più lontano. Difficile da descrivere a parole l’urlo di gioia impazzato nel settore riservato ai supporters biancorossi, giunti in massa a sostenere i propri beniamini, sospinti con bandiere e cori soprattutto nel corso dei supplementari, quando serviva un’ulteriore forza motrice a spingere i ragazzi in campo verso l’obiettivo massimo. Pedemonte in paradiso, profondo rosso per lo Zevio che vede vanificare ogni sforzo fatto sia nella ripresa dei tempi regolamentari, sia nei supplementari, a fronte di un Pedemonte sì scarico fisicamente, ma assistito prima dalla dea bendata, poi spietato nel mettere a frutto l’unica occasione da rete degna di nota prodotta tra il secondo tempo e l’intera durata dei tempi supplementari, dimostrando una grande resilienza e spirito di sacrificio, mostrando di saper soffrire nei momenti più duri, per poi mutare in rete le poche scintille offensive create grazie ad una tecnica individuale e collettiva d’altri palcoscenici. Dopo 2′ di recupero può iniziare la festa per il sodalizio biancorosso, laureatosi campione provinciale tra le sessanta squadre dell’intero parco sportivo giovanile della categoria, regalando ai propri tifosi, ma anche alla società, l’ennesimo successo ad evidenziare la solidità e la costanza di risultati offerta negli anni dalla famiglia sportiva del Pedemonte, sempre più affermatasi con un ruolo di spicco nel calcio della nostra provincia. D’altro canto, meritata applausi vanno anche allo Zevio, partito ad inizio anno in sordina, ma arrivato agli ultimi appuntamenti di stagione con la giusta determinazione e le corrette condizioni per giocare un ruolo da protagonista all’interno delle fasi finali del campionato, e mancando per minimi dettagli la vittoria finale. Il commento di mister Anselmi, deluso per aver dovuto assistere l’ultimo atto della stagione dalla tribuna, ma comunque soddisfatto del percorso svolto dai suoi ragazzi, spendendo una buona parola per tutti coloro che sono stati vicini al sodalizio bianconero nel corso dei mesi: «È stata una partita molto intensa, dove ha vinto chi ha sbagliato di meno sia in fase difensiva che offensiva. Mi congratulo con Cammarata e con i suoi ragazzi per la cavalcata trionfale che hanno fatto. Per quanto riguarda noi abbiamo lottato tutto l’anno crescendo partita dopo partita e penso che oggi si sia visto. Un anno pieno di emozioni che mi porterò con me; vorrei ringraziare tutti i miei ragazzi e ringrazio il mio vice Diego Lugoboni che oggi mi ha sostituito alla grande in panchina. Ringrazio 3 pedine fondamentali: Beniamino Conti, Marcello Felisi, Matteo Tugnoli. Ed infine ringrazio Michael Perlini e Stefano Migliorini. Per il loro lavoro e per avermi dato la possibilità di allenare questi ragazzi La delusione è tanta ovviamente. ma sono anche consapevole che i miei ragazzi hanno fatto una finale giocando a calcio. Questa è stata la mia ultima panchina nello Zevio, Perciò ringrazio tutta la società Zevio che quest’anno festeggia 100 anni ». Sponda Pedemonte, il cinico Claudio Cammarata, a posteriori, analizza lucidamente ciò che è stato non solo la gara di ieri, ma l’intero cammino trionfale iniziato a Settembre e conclusosi oggi assieme ai suoi ragazzi: « E’ stata una partita combattuta, potevano vincere entrambe. Sicuramente primo tempo meglio noi, poi lo Zevio stava meglio fisicamente ed aveva più ricambi. Noi ci siamo presentati alla finale con quattro infortunati, di cui due in panchina ma senza possibilità di entrare. E’ stata la chiusura di un cerchio, da parte di una squadra che non ha mai perso tutto l’anno, pareggiandone una; perciò nessuno potrà recriminarci nulla, inoltre abbiamo chiuso con 110 gol fatti e 10 subiti, al di là di questa finale dove non siamo stati sempre brillanti, penso che il nostro trionfo sia meritato».
Dei sessanta team partiti a Settembre, tra sogni, speranze, scommesse, giovani in erba, allenatori esperti o alle prime armi, siamo giunti all’atto finale, che ha decretato il Pedemonte come migliore squadra provinciale di categoria, e dunque meritevole di disputare i Regionali nella prossima stagione. Tra sfide emozionanti e scontri in classifica non adatti ai deboli di cuore, il più forte ringraziamento va ai ragazzi in campo, protagonisti di categoria, generatori di fame agonistica e voglia irrefrenabile di mettersi in mostra secondo i giusti valori dello sport, confermando come, senza di loro, questa categoria sarebbe vuota, al di là del risultato sportivo, di tutti quei principi, quali lo spirito di coesione e la voglia di rivalsa, motore irremovibile di un calcio tutt’oggi pulito e sano, quale è il Giovanile, e, in un mondo sportivo sempre più corrotto e disonesto, vetrina in grande spolvero del nostro ricco di talenti parco sportivo provinciale.

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