Intervista
Paolo Tinelli
di Carola Turco
ph Mario Merci
elaborazione grafica della Redazione Giovanisport

Quella di Paolo Tinelli è stata senza dubbio una stagione da incorniciare.
Reduce da due annate dove aveva conquistato la vittoria nel campionato Elitè, con due società diverse in due differenti categorie, ha accettato la chiamata dell’Alba Borgo Roma, che ha pensato di affidargli la guida tecnica dell’Under 15 Elitè, dopo l’esonero di Massimo Giarola, una cosa diventata oramai abituale anche nel mondo del giovanile. «Quella dell’esonero – commenta – fa parte del gioco, ora anche nel mondo dei più giovani. Del resto, una società con ambizioni, che pensa di aver allestito una buona squadra, vuole il risultato. E se questo non arriva, a rimetterci in prima persona è sempre il mister». Prendere una squadra in corsa non è mai facile, tuttavia il risultato finale, ha premiato la sua scelta. «Entrare a campionato iniziato – ammette – è sempre complicato perché devi fare subito risultato senza conoscere le caratteristiche dei tuoi giocatori. Tengo a dire, però, che in questo sono stato aiutato molto dal fatto di arrivare in una società organizzata, dove ho trovato programmazione, collaborazione e, soprattutto, tanta serenità. Per questo mi sento di ringraziare in primis il Presidente Fabio Venturi e Massimo Soffiati, suo stretto collaboratore. Oltre, naturalmente, a tutti i membri del mio staff che mi hanno affiancato in questa stagione». Una parola sulla rosa a disposizione. «Posso dire che al mio arrivo ho trovato una buona squadra. Le aspettative erano alte, ma alcuni infortuni e il passaggio in corso d’anno di alcuni ragazzi a squadre importanti ci hanno inizialmente penalizzato. Tutti, però, sono stati bravi a dare il massimo per non fare sentire la mancanza degli assenti. All’inizio ho trovato giocatori un pizzico timorosi, solitari o riuniti in piccoli gruppetti, che alla fine sono diventati un gruppo unico e fortemente coeso».

Parliamo ora di risultati. «Abbiamo portato a termine una stagione credo straordinaria. Oltre ad aver conquistato la vittoria del campionato, dove siamo stati praticamente quasi sempre in testa, abbiamo raggiunto anche la finale regionale, poi persa contro il Montebelluna. A parziale consolazione – aggiunge – il fatto che i nostri avversari hanno proseguito la loro corsa conquistando addirittura il titolo Nazionale». Il cammino regionale nasconde anche un curioso aneddoto, che lui stesso racconta: «Vero, è successo in occasione della semifinale. La sera prima della partita contro le Dolomiti Bellunesi, ho chiesto ai ragazzi di fare loro la formazione. Loro hanno accettato con entusiasmo e alla fine abbiamo vinto 3-1, raggiungendo così la finale, poi persa, con il Montebelluna. Questa cosa credo rappresenti, forse più di tante altre, la vera forza del nostro gruppo».

E adesso la nuova stimolante avventura con il Legnago, club che con la Prima squadra ha appena riconquistato la promozione in Serie C. «Il Presidente Fabio Venturi, che non smetterò mai di ringraziare, mi aveva chiesto di continuare il mio rapporto con l’Alba Borgo Roma. Nel frattempo, però, ho avuto un colloquio con Fulvio Isolani, Responsabile del Settore Giovanile del Legnago, che mi ha proposto la guida della formazione Under 15.
La società, dal passato sicuramente glorioso, ha una programmazione per il futuro sicuramente ambiziosa ma altrettanto equilibrata. Nel campionato troveremo società professionistiche probabilmente più attrezzate ma mi è stato chiesto di dare ai ragazzi una mentalità vincente, cercando di aiutarli nella loro crescita, soprattutto tecnica e tattica, con la prospettiva di un loro successivo inserimento in Prima squadra. Ho dovuto mettere in conto un pizzico di sacrificio, visto che abito a Peschiera del Garda, ma è solo con il sacrificio che si possono ottenere i migliori risultati».

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