Confronto Tecnico
Sergio Meneghini – Adriano Zuppini
di Nicola Sordo
foto pubblico in copertina: Francesco Grigolini
Foto personaggi: Rodolfo Giurgevich
Una cavalcata da record, miglior squadra per rendimento a livello provinciale (e anche regionale), una fase élite chiusa, anche questa, al primo posto. La storia di una stagione trionfale per laJuniores del San Martino Giovani, storia che ha ancora delle pagine da scrivere e a cui la società rossoverde potrebbe, e vorrebbe, aggiungere un capitolo, quello del titolo provinciale.
L’eventuale accesso alle semifinali sarà verdetto della prossima e ultima giornata delle fase finali, con la possibilità tutt’altro che remota di uno spareggio in caso di arrivo a pari punti con una tra Pedemonte e SommaCustoza. Una ribalta che non lascia intravedere ombre per una squadra considerata, anche da noi di GiovaniSport, forse la più grande favorita per arrivare in fondo al percorso con il trofeo tra le mani. La retroscena cela tuttavia alcune dinamiche che poche settimane fa sono culminate con una svolta inattesa: mister Sergio Meneghini, che ha guidato il San Martino fino al termine della fase élite, viene esonerato.
Una scelta che desta senza dubbio curiosità ai danni di un tecnico che, a livello di risultati, meglio sicuramente non poteva fare. Abbiamo cercato quindi di ricostruire i motivi per cui si è arrivati ad un epilogo che dall’esterno risultava inspiegabile. Tutto sembra ricondurre a problemi di spogliatoio, con una parte della squadra che in seguito ad alcuni provvedimenti adottati da Meneghini si sarebbe schierata contro il tecnico. Solo i diretti interessati possono tuttavia fornire un quadro più specifico di quanto accaduto e dei vari passaggi che hanno portato al cambio di guida tecnica, affidata adesso ad Antonio Vandin. Meneghini illustra così la sua versione della storia: «Alla fine del quarto anno da allenatore nel San Martino Giovani, sempre alla guida della squadra più anziana della Società, è arrivato il mio primo esonero in carriera.
Nella prima fase 15 vittorie su 15 partite disputate e nella fase élite con la qualificazione in tasca con 2 giornate di anticipo, non sono servite a farmi restare alla guida degli Juniores Provinciali (non certo una serie D!!!).
La decisione, presente il Presidente e un altro dirigente mi è stata comunicata dal DS Zuppini con il quale, malgrado qualche momento di grazia apparente, non c’è mai stato una vero feeling. Alla prima occasione, a due giorni da una sconfitta (inutile ai fini della classifica visto che la squadra si è qualificata prima anche nella fase élite) e senza che ci sia mai stato un alterco o un avvertimento, sono stato convocato e sollevato dall’incarico.
Motivazione: il malumore di alcuni componenti della squadra da me lasciati di proposito a meditare in panchina visti i comportamenti avuti negli allenamenti e durante le partite nei confronti di avversari, pubblico e arbitri che sono costati un numero importante di cartellini gialli e rossi. Quel malumore, da me per primo riconosciuto e ammesso, non avrebbe permesso, secondo la dirigenza, di affrontare le fasi finali in maniera vincente. Ecco cosa interessava: vincere. Si perdeva così l’opportunità di dare un segnale educativo forte e utile alla crescita di tutti i ragazzi, sia quelli seri, sempre presenti e che magari giocavano poco, sia quelli che erano stati premiati per essere più bravi ma scarsamente dotati di altre qualità quali l’educazione sportiva e il valore dell’impegno.
E così, visti anche i risultati conseguiti nelle ultime 3 partite, con una sconfitta per 8 a 2 ad opera di un super Dossobuono già in semifinale, una vittoria per 1 a 0 terminata in 9 giocatori con intemperanze in campo e un pareggio a reti inviolate, ma con il secondo posto ancora in ballo, abbiamo perso tutti».
Una ricostruzione chiara quella di Meneghini, che avrebbe quindi pagato alcune decisioni forti e non ben digerite dalla squadra.
Dal canto suo, il direttore sportivo Adriano Zuppini spiega come la decisione dell’esonero sia stata presa con rammarico e non prima di aver cercato comunque una soluzione per evitare la separazione dal tecnico: «Sicuramente il mister non ha recepito quello che la dirigenza ha dovuto, e sottolineo dovuto, fare in base alla situazione che si era venuta a creare: un vero e proprio ammutinamento della sua squadra. Ritengo di aver sempre preso delle decisioni nel più ampio interesse della società, pertanto sono solitamente equilibrato e non seguo simpatie, ma considero con razionalità la miglior soluzione rispetto al problema che mi si presenta. In questa situazione, infatti, a seguito di un colloquio richiesto dal mister per comunicarci le sue difficoltà nel gestire il proprio gruppo, ho proposto di “salutarli” e mettere le sue capacità al servizio dell’Under 16. Quindi per mister Meneghini si prospettava la sicurezza di essere confermato nel San Martino Giovani già alcuni mesi prima della fine della stagione 23/24, alla guida degli Under 16, proprio perché il suo apporto tecnico non è mai stato in discussione. La soluzione da me proposta, in accordo con la dirigenza, non è stata accolta come una buona opportunità dal mister. La conseguenza non poteva che essere il suo esonero con il nostro rammarico per aver perso un buon tecnico».
Una situazione che sicuramente non ha giovato all’ambiente San Martino, che rischia di macchiare un’annata iniziata con numeri da record. La sintonia e l’unita di intenti da parte di tutte le figure, dai dirigenti allo staff tecnico passando per i giocatori, è prerogativa fondamentale per la buona riuscita di una società sportiva.
Commento di Rodolfo Giurgevich: «L’esonero di un mister è sempre decisione onerosa per le relazioni interne di una Asd. In questo caso non è stata messo in dubbio la capacità tecnica perchè Sergio Meneghini è allenatore di esperienza. È mancata la visione comune dei modi di gestione, senza questa condivisione si rompe l’equilibrio fra dirigenza e tecnico, equilibrio necessario per dare valore ad una squadra. Spesso un esonero prelude a nuove sfide, per dimostrare che le decisioni prese possono essere giuste o sbagliate. Arrivederci alla prossima stagione per nuove storie d’odio e d’amore, il calcio è anche questo.»
è nato a Legnago l’8 maggio 1995.
Laureato in Editoria e Giornalismo, collabora con la testata Giovanisport con la quale ha conseguito l’Iscrizione all’Albo dei Giornalisti.
Da febbraio 2024 viene nominato Caporedattore della Redazione.
Collabora con la Gazzetta dello Sport ed è Addetto Stampa del Chievo Women
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