Carrellata tra i ricordi di stagione di Manuel Bonazzi.
di Thomas Ardieli.
In attesa di decisioni conclusive soprattutto a livello di Ministero dello Sport dove sembra si stia lavorando per la conclusione dei campionati, abbiamo fatto una chiacchierata con Manuel Bonazzi, mister del Valpolicella, neopromossa quest’anno nel girone A della Juniores Regionale.
Manuel ha allenato per tre anni e mezzo a Parona dove si è fatto le ossa nel campionato provinciale, quest’anno è alla prima esperienza regionale sulla panchina del Valpolicella. Partito a fari spenti e con l’obbiettivo di mantenere la categoria, il suo Vapolicella si è dimostrato una delle sorprese più piacevoli del combattutissimo girone A. Alla vigilia della 24esima giornata infatti i biancorossi avevano raccolto ben 39 punti (42 sul campo) e distavano solo 4 punti dal primo posto. Sicuramente va dato merito anche a Bonazzi, che ha saputo dare un’identità molto chiara alla squadra, senza puntare sulle individualità ma valorizzando molto il fattore gruppo ed ogni elemento del team.
Bonazzi ci ha raccontato come ha vissuto in prima persona l’approccio alla quarantena, che ha ovviamente stravolto la sua precedente routine:
<< Questa quarantena è stata personalmente un’esperienza del tutto nuova, il calcio assorbiva molto del mio tempo libero, prima lavoravo e appena mi liberavo ero sui campi per gli allenamenti e per le partite. Passare da giorni a ritmi forsennati ed essere sempre occupato a non avere più riferimenti e cose da fare è stato strano. Ho vissuto male la prima settimana di quarantena perché sfortunatamente è stato ricoverato il dirigente Mauro Carradori, cui condivido anche una profonda amicizia oltre la causa Valpolicella. Tutta la società è rimasta preoccupata per le sue condizioni e quindi il clima all’interno del gruppo era molto teso, ma per fortuna ora è tornato in salute e il peggio è passato. Ora mi mancano i miei ragazzi , li sento via Whatsapp ma ovviamente non è la stessa cosa, è una situazione frustrante ma purtroppo è così per tutti. I ragazzi hanno voglia di tornare a giocare e sono un po’ più incoscienti da questo punto di vista, alcuni mi scrivono ‘Oh mister quando ricominciamo?’ Ma in realtà noi allenatori sappiamo che è giusto mettere davanti la salute in questo momento e che è troppo rischioso provare a ripartire. Chi si prende la responsabilità di mettere a rischio la saluta dei giovani per portare a termine la stagione?’ >>
Mister Bonazzi ha fatto poi un focus sulla stagione dei biancorossi, riportando alla mente ricordi belli e brutti ma sicuramente emozionanti.
<< Sicuramente questo stop è un peccato perché a inizio Marzo, quando è iniziata la quarantena, eravamo in un ottimo stato di forma: avevamo battuto fuori casa il San Martino Speme ed eravamo rientrati in corsa per la lotta alle prime due posizioni. Nonostante alcuni momenti difficili, in cui ad allenamento ci ritrovavamo in 12-13 causa le tante assenze per infortuni vari, i ragazzi non hanno mai mollato un centimetro e hanno costruito, tassello dopo tassello, qualcosa di fantastico. Il momento della stagione che ricordo più volentieri è quello simbolico della vittoria, sempre contro il San Martino Speme, all’andata per 2-1. Era l’ottava giornata e fino a quel momento avevamo totalizzato solo 6 punti, avevamo bisogno di metabolizzare la categoria e la squadra doveva avere il tempo di ingranare e di assimilare i miei concetti gioco. Con quella partita si è sbloccato qualcosa anche a livello mentale, abbiamo capito di potercela giocare alla pari con tutti e di avere i mezzi per toglierci delle soddisfazioni. Da quella giornata fino alla 23esima, ossia l’ultima giocata, abbiamo totalizzato 33 punti in 16 partite, scalando completamente la classifica e arrivando a ridosso delle prime posizioni in ottimo stato di forma. Se ci mettessimo anche i tre punti persi a tavolino la prima giornata, (vittoria sul contro il Cadidavid ndr.) ora saremmo a un solo punto dalla capolista Team Santa Lucia. In realtà non rimugino troppo su quei tre punti, io dico sempre ‘si vince insieme e si perde insieme’, c’è stato un errore di tesseramento da parte della società ma sono cose che succedono, abbiamo superato la cosa in maniera serena. Un momento della stagione invece dove ricordo di essermi arrabbiato particolarmente è stato durante l’intervallo della partita d’andata contro il Grezzana Lugo: eravamo sotto 1-0 e non mi era piaciuto come erano scesi in campo i miei ragazzi, avevamo interpretato male la partita e stavamo facendo degli errori velleitari che non avevo apprezzato. Durante l’intervallo ho cercato di dare la carica ai miei e scuoterli, per fargli capire che così non andava e che si doveva cambiare registro, è volato anche qualcosa ma a quanto pare è servito perché rientrati in campo abbiamo pareggiato subito.>>
Continua Bonazzi: << A parte gli scherzi, mi ritengo un allenatore equilibrato, ricordo quell’episodio perché è stato un caso isolato. Le partite in cui, in assoluto, ho visto in campo esattamente quello che avevo chiesto ai miei ragazzi sono state quelle con le big: quindi andata e ritorno contro lo Speme, la gara contro il Team e il match con il Garda. La squadra più forte che ho incontrato è stata sicuramente il San Martino Speme di mister Vandin: sono state entrambe due grandi partite, loro giocano un bellissimo calcio palla a terra partendo da dietro e hanno delle qualità importanti in ogni zona del campo. Si vede nella squadra poi l’impronta di mister Vandin, sempre un valido condottiero delle proprie compagini. Una sorpresa piacevole è stata anche la Juventina Valpantena di mister Venturini, che nella seconda parte ha messo insieme un bel filotto di vittorie, tra cui quella contro di noi, arrivando a ridosso del quinto posto. La capolista Team rimane difficile da giudicare per quanto mi riguarda, li abbiamo affrontati una sola volta in casa loro, su un campo ai limiti della praticabilità: è stato un match di palla lunga e pedalare, dove la qualità è stata messa in ombra e dove per vincere la partita si doveva puntare sulla fisicità, quindi faccio fatica a dare un giudizio sulla loro rosa. Mi dispiace non aver potuto finire il campionato perché devo dire, in tutta sincerità, che mi ha proprio divertito, è stato un campionato molto equilibrato, in cui alla 24esima giornata ancora 5-6 squadre lottavano ad armi pari per le prime posizioni, senza che mai una prevalesse totalmente sull’altra. Questo fa capire anche la differenza tra la dimensione regionale e quella provinciale, dove magari c’è più distinzione tra squadrone e fanalino di coda. Qui invece ogni partita nascondeva un tasso di difficoltà non indifferente ed è capitato spesso che le ultime della classe sgambettassero le ‘big’ del girone. Sicuramente è stato uno dei campionati regionali più equilibrati degli ultimi anni. >>
Infine, ci ha salutato con un commento sull’eventuale ripresa e sui personali programmi futuri.
<< Per l’eventuale ripresa delle attività nell’immediato, ho sentito parlare di allenamenti a piccoli gruppi, partite estive e ravvicinate. Personalmente non condivido il ‘ripartire’ delle attività prossimamente, non la vedo come una cosa fattibile e che abbia senso, la stagione per me deve concludersi qui. I ragazzi sono ormai fermi da due mesi e dovrebbero tornare in forma, non è una cosa automatica, le temperature e ritmi estivi poi sono difficilmente sostenibili ed allenamenti a piccoli gruppi vuol dire essere in campo ogni giorno, senza poi cautelare del tutto la salute dei ragazzi, che ripeto in questo momento è l’unica cosa che conta. Stanno trovando enormi difficoltà in Serie A, dove hanno anche i mezzi per provare ad ovviare a queste difficoltà, figurati in realtà regionali come le nostre. Personalmente ho parlato con la società, esprimendo gratitudine per la stagione attuale: mi sono trovato molto bene sia con i ragazzi che col direttivo, si era parlato anche di un eventuale posto in prima squadra ma mi dispiace abbandonare la Juniores in questo modo, mi rimane in bocca il gusto di qualcosa di incompiuto, quindi non so ancora su quale panchina siederò l’anno prossimo. Io ho dato la mia totale disponibilità, sarà poi la società a decidere, sperando di ripartire con la nuova stagione in totale sicurezza >>
Lo speriamo anche noi caro Manuel e nella speranza di ricontrarci sui campi di gioco, ti ringraziamo per averci riportato alla mente qualche sprazzo di quella che è comunque stata una stagione emozionante.
Alla prossima, magari in campo.
Nato a Verona il 04/06/1998, si è diplomato al Liceo Scientifico Primo Levi; è iscritto alla Facoltà di Scienze Naturali all’Università di Padova. Scrive per la testata di Giovanigol dal 2017; grazie agli articoli per la nostra testata, nel 2020 si iscrive all’Ordine come Giornalista Pubblicista. In Redazione avrà l’incarico di seguire il campionato Juniores Regionale, oltre ad occuparsi di cronache ed approfondimenti.
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