Nuove leve all’Aia di Verona.
di Giacomo Mozzo.
La Sezione AIA di Verona non si ferma e continua a sfornare gli arbitri del futuro. Venerdì 5 febbraio si è conclusa l’ultima edizione del corso per aspiranti direttori di gara, con gli esami tenuti presso la sezione Sinico, al cancello n.5 dello stadio Bentegodi. Le nuove leve si chiamano Alex, Andrea, Andija, Francesco, Giorgia, Hassan, Luca, Manuel, Matteo, Marius e Pietro: sono tutti giovanissimi e si sono dimostrati molto brillanti e preparati. Il corso si è tenuto in modalità online e le lezioni sono state organizzate dal responsabile Valerio Meneghello, che si è avvalso anche della preziosa collaborazione degli associati ricchi di esperienza e competenza. L’esame ha previsto prima un quiz di 20 domande, al termine del quale si è poi svolta la prova orale, per l’accertamento e la verifica delle conoscenze acquisite. In commissione d’esame era presente anche Gianluca Baciga, ex presidente dell’AIA di Verona e ora componente del CRA Veneto.
Un clima di serietà, ma anche di tranquillità e leggerezza, con gli insegnanti intenti a trasmettere fiducia agli aspiranti arbitri e i ragazzi silenziosi, concentrati, attenti, in attesa di certificare la propria preparazione. Una volta terminata la prova, si dimostrano invece felici e appagati, entusiasti ed impazienti di mettere in pratica, sul campo, gli insegnamenti e i consigli ricevuti. Giorgia, 16 anni, parla con timidezza, ma mostra pure grande decisione e idee chiare: «Ho sempre avuto grande amore per il calcio e ho voluto provare questa esperienza nuova: a causa di un problema fisico ho dovuto smettere di giocare, ma ora voglio dedicarmi a questo nuovo modo di vivere questa mia grande passione. Spero di fare bene, migliorare e proseguire questa carriera, superando l’emozione e l’iniziale inesperienza. Il corso è stato molto interessante, mi veniva proprio voglia di fare lezione, di studiare a casa. Inoltre, ho tenuto un atteggiamento attivo e propositivo, facendo domande e cercando risposte ai dubbi che mi sorgevano».
È poi la volta di Andrea, 17 anni. Non sta nella pelle, non vede l’ora di passare alla prova del campo per saggiare le proprie qualità di arbitro: «È andata piuttosto bene, sono orgoglioso di quello che ho raggiunto, perché era un mio grande sogno fin da quando ero bambino, un sogno che faccio anche fatica a spiegare da dove sia nato. Ma quando i miei amici uscivano per giocare a calcio, mi chiamavano sempre per fare l’arbitro e io mi presentavo con i miei fischietti e i miei cartellini. E ora, con la pandemia e lo stop a tutte le attività, ho deciso di iscrivermi e “sfruttare” l’occasione. Ovviamente c’è un po’ di naturale timore per le primissime direzioni, ma certamente scenderò in campo con la grinta e il carattere che dimostravo anche da giocatore».
Infine, è Claudio Fidilio, (nella foto di copertina durante una recente visita in Comune di Verona (ospite dell’Assessore allo Sport, Filippo Rando, ex arbitro per la cronaca) presidente della Sezione AIA di Verona, a snocciolare i numeri di questa edizione del corso e ad esprimere le proprie speranze per il futuro: «Abbiamo avuto 12 partecipanti, tutti giovanissimi, dal momento che l’età media si è attestata sui 17 anni. Di questi 12 ragazzi, in 11 hanno completato il percorso e sostenuto l’esame finale. Purtroppo, il corso è stato tenuto online, in una situazione sicuramente complicata, con i campionati fermi e tutte le attività sospese. Quindi era logico ci fosse un po’ meno interesse e che i numeri del corso fossero più ridotti rispetto al passato. Nelle ultime edizioni, però, avevamo avuto una grande risposta anche da parte delle ragazze, tutte molto brave, preparate, da un punto di vista sia caratteriale che tecnico». La frequenza “da remoto” ha ovviamente costituito una difficoltà aggiuntiva per i corsisti: «Il dialogo tra loro è importantissimo e soprattutto la frequenza del corso in presenza è tutt’altra cosa. In presenza, i ragazzi memorizzano molto di più rispetto all’online e noi abbiamo dunque la necessità di fare una sorta di integrazione “pratica”, ad esempio l’appello, l’ingresso sul terreno di gioco, il sorteggio, lo schieramento, il controllo delle porte. Queste cose puoi apprenderle al meglio solo in presenza, dal vivo, online è molto più difficile».
Fidilio, in carica da questa stagione dopo essere succeduto a Mario Gennaro al vertice dell’AIA veronese, auspica poi che si possa instaurare un clima di maggior collaborazione con le altre componenti del mondo del calcio: «Il clima può sembrare migliorato, almeno nelle intenzioni, ma è troppo facile dirlo adesso, dal momento che non ci sono partite. Poi si torna a giocare e si ripresentano i soliti problemi. Questo è un problema che compare anche nel programma dei candidati alla presidenza nazionale dell’AIA, ed era pure nel mio programma quando sono stato eletto presidente: l’obiettivo è proprio quello di migliorare la comunicazione con l’associazione allenatori e con le società nella persona di presidenti, dirigenti e segretari. Perché se non si parla la stessa lingua non si può andare da nessuna parte».
Per chiudere, il presidente lancia un messaggio, una sorta di manifesto della propria azione: «È fondamentale parlare di arbitri, concentrare il discorso anche sulla figura dell’arbitro. Può sembrare banale, ma se non ci sono gli arbitri nessuno può giocare a calcio, e anche le società devono sentire il dovere di invogliare qualcuno ad intraprendere il percorso per diventare arbitro. Magari qualcuno che non può o non vuole più giocare, che non ha più alcuna prospettiva, ma è davvero molto importante». Una chiosa illuminante su una serata bella ed emozionante, non solo per gli undici nuovi, giovanissimi fischietti veronesi. Una frase semplice, diretta, realista, che vuole creare stimoli e riflessioni per l’immediato futuro.
(Prossima edizione del corso in partenza il 3 marzo alle ore 19:00, presso la sede della sezione AIA di Verona, al cancello n.5 dello Stadio Bentegodi)
è nato a Verona il 6 luglio 1989. Laureato in Economia, si lascia trascinare spesso e volentieri dalla passione viscerale per lo sport, in particolare quello giovanile. Scrive di Hellas Verona per “Tuttohellasverona.it” ed “Heraldo” raccontando storie di sport, mentre con “Mondo Primavera” si invaghisce di giovani talenti. Le prossime storie saranno per GiovaniSport, testata giornalistica che l’Autore ha scelto per conseguire il tesserino di Giornalista Pubblicista.
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