SportExpo 2020. Dynos Baseball e Softball.
di Paola Fuggetti ed Emanuele Bertoldi.

Non poteva mancare la partecipazione della società Dynos Verona Baseball Softball alla più grande vetrina dello sport veronese. Presente sia nel campo di via Sogare che all’antistadio “Guido Tavellin”, la società è impegnata a far conoscere questo sport di nicchia, sì, ma che ha regalato alla città diversi giocatori professionisti, da Alberto Castagna a Giacomo Piccolboni. In una danza dei pensieri tra riflessioni personali e “considerazioni istituzionali”, il Presidente Stefano Castagna e la Vice-Presidente Susanna Albertini mi hanno raccontato non solo di una società sportiva, non solo di un’attività sportiva, ma di un percorso più complesso ed entusiasmante che coinvolge l’ambito emotivo dei giocatori, sin da piccoli.
Infatti, preparare un bambino ad affrontare le prime competizioni è un lavoro di anni. Seppure egli possa cominciare a praticare questo sport a 5 anni, i campionati under 12 riguardano i bambini dai 9 anni ai 12 anni.
Per un semplice motivo: sono necessarie le 3 C: Corsa, Concentrazione, Coordinazione.

Le gare dei campionati giovanili durano 2 ore e mezzo. Salendo di categoria il campionato è composto da partite di andata e di ritorno, che si svolgono nel medesimo giorno senza limiti di orari.
Preparare  giovani atleti richiede tempo e abilità, perché si lavora contemporaneamente sul lato fisico che su quello comportale. E’ uno sport che coniuga indissolubilmente momenti di individualismo puro (quando lanci sei tu, da solo, versus compagni e avversari con lo sguardo puntato su di te) a momenti in cui esiste solo lo spirito di squadra. «Preparare i ragazzini è molto difficile, ma estremamente gratificante»  mi confessano i tecnici, Jorge Oliva e Alberto Alexander Infante, tutti e due di origine cubana, Paese in cui sin da piccoli il baseball si guarda in tv e si gioca in giardino col guantone. Entrambi concordi nel dire che la coordinazione è la maggiore difficoltà che incontrano nei bambini, complice una mancanza di basi di psicomotricità nelle scuole, a loro parere. Ma a entrambi scappa un sorriso nel dire che la maggiore soddisfazione è la crescita, si fisica che come mentalità. Il baseball è uno sport elegante, preciso, in cui le regole sono fondamentali. Ai genitori che assistono alle partite viene richiesto un tifo non sguaiato, come purtroppo in altri sport accade.
«Papà, dammi una mano, tifa Dynos ma io devo concentrarmi» questo è lo slogan.
Dal Presidente agli allenatori, tutti sono concordi nell’affermare che i giocatori in campo avrebbero bisogno di sentire solo la guida, i consigli e sì, anche le urla, solo dei preparatori. Perché sentire dai genitori a bordo campo urla e direttive viene vissuto come un rimprovero, che impedisce di giocare e divertirsi, da sempre vero scopo principale dello sport.
Nota non di poco conto, a rappresentare l’importanza che questa disciplina sportiva ha per la città, ma non solo, Susanna Albertini sottolinea che i campi della nostra città sono i più grandi di Europa. Qui vengono ad allenarsi la nazionale femminile e anche squadre straniere, che raccontano come sola a Verona gli impianti siano illuminati anche di sera.

Stefano Castagna, nel ringraziare l’Amministrazione Comunale per aver dato loro in gestione i campi della Spianà e il “Gavagnin”, ricorda che per tutto il mese di settembre sarà possibile provare questo sport nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 17.00 alle 19.00. Per avere informazioni, è sufficiente chiamare il nr. 045-974444.

I principali eventi sportivi di SportExpo2020 sono stati presentati su SportExpoMagazine.
Chiedete copia all’Assessorato allo Sport del Comune di Verona (dr. Filippo Rando) oppure a associazione@giovanigol.it
Per eventuali foto: redazione@giovanisport.it

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