Intervista
Giovanni Bongiovanni
di Germano Zerbetto
Agli impianti sportivi della società sportiva “Madonna” di Lonigo abbiamo incontrato il “sergente di ferro”, al secolo Giovanni Bongiovanni, impiegato amministrativo, ceretano doc, nato sotto il segno dello scorpione , quest’anno migrato in terra vicentina per allenare la nuova formazione Juniores provinciale del Lonigo.
«La scelta di venire a Lonigo è nata dal fatto che la società leonicena mi ha cercato insistentemente con un progetto di allenare la formazione juniores provinciale creata ex novo quest’anno. La piazza è ambiziosa e con voglia di crescere per cui ho sposato il progetto biancoblu nonostante avessi ricevuto altre proposte per allenare.»
Dopo le esperienze nei settori giovanili della Sambonifacese, Legnago, Nogara, Bovolone e Cerea si aggiungono due esperienze con le prime squadre del Cerea e Vigo.
«Nelle prime squadre mi sono trovato ad allenare ragazzi che vanno dai 18 ai 35 anni che arrivano al campo dopo una giornata di lavoro, magari stanchi, per cui non è facile catturare la loro attenzione e chiedere che si impegnino sempre e costantemente al cento per cento. Nei settori giovanili invece ci sono ragazzi della stessa età che vengono al campo con lo spirito di divertirsi e imparare per cui il mio ruolo è di allenatore-formatore ed è forse quello che mi sento più portato”»
Dagli addetti ai lavori (giocatori e dirigenti) viene definito un sergente di ferro per i suoi modi , a volte un po’ rudi in campo, ma sempre con l’obiettivo maniacale di contribuire alla crescita tecnico tattica dei suoi ragazzi, come bonariamente ama definirli .
«I calciatori mi vedono come uno duro e a volte burbero perché sono consapevoli del fatto che lavoro molto sul campo, do tutto me stesso e allo stesso tempo però pretendo molto anche da loro. I miei ragazzi li difendo sempre, li stimolo e impronto il rapporto sempre sul dialogo, educazione e rispetto dei ruoli. Quest’anno nel ruolo di vice allenatore mi affianca Alberto Artuso, che dopo aver appeso gli scarpini, a breve parteciperà al corso per ottenere il patentino di allenatore. Con lui siamo in perfetta sintonia e lavoriamo all’unisono in campo.»
Il calcio negli ultimi anni è cambiato molto a livello giovanile con molti ragazzi che a volte dopo il settore giovanile o quando escono dalle quote “under” lasciano il calcio …….
«Si, è vero, a mio avviso perché c’è meno voglia di fare sacrificio, meno determinazione e meno ambizione . Alle prime difficoltà che si presentano o ai primi insuccessi i ragazzi mollano. Il compito del mister diventa quindi duplice: oltre a quello di allenatore anche quello di mental coach lavorando a livello psicologico sulla motivazione e sulla creazione di micro obiettivi da raggiungere giorno dopo giorno o di settimana in settimana affiancandoli nei momenti di sconforto, rassicurandoli e spronandoli a migliorarsi.»
Un mister con la passione per la musica e per la chitarra in particolare .
«Tengo a sottolineare che sono figlio d’arte in quanto mio papà era musicista che mi ha trasmesso la passione per la musica . mi sono appassionato sin da giovanissimo alla chitarra. Mi piace tantissimo suonare, cantare, comporre testi e soprattutto stare in mezzo alla gente tant’è che mi definisco un animale da palcoscenico. In passato ho partecipato a diverse manifestazioni canore. Suonare la chitarra mi esalta e mi regala emozioni indelebili. Probabilmente se non avessi allenato avrei fatto il cantante full time.»
Cosa vorrebbe portare a casa quest’anno Giovanni Bongiovanni dall’esperienza di Lonigo ?
«Ai dirigenti ho detto che mi farebbe piacere poter lavorare in autonomia, senza interferenze da parte dei genitori, cosi da poter esprimere le mie potenzialità e trasmettere ai ragazzi il mio credo calcistico. Non essere misurato con il cronometro sulle durate degli allenamenti, nel senso che ,se serve si resta in campo anche 10-15 minuti in più per finire al meglio la seduta di allenamento e, non ultimo, non sentire le lamentele dei genitori se il figlio non gioca. Mi piacerebbe contribuire a sviluppare il progetto di rilancio e crescita della società leonicena visto che in passato ha vissuto i fasti della serie D per diversi anni».
Appassionato di calcio dilettante . In passato ho fatto l’arbitro di calcio raggiungendo l’ambito nazionale dirigendo gare del campionato di Primavera e serie D . Poi mi sono dedicato al calcio dilettante come freelance seguendo le partite di calcio da bordo campo con interviste post partita dalla serie D alla prima categoria . Ho ricoperto il ruolo di responsabile della comunicazione presso le societa’ di Villafranca Veronese, CastelbaldoMasi, Camisano e attualmente Montecchio Maggiore occupandomi di riprese video delle gare , interviste post partita , gestione dei vari canali social (sito web,pagina facebook, instagram,youtube) . Sono entrato con molto entuasiamo nella famiglia di GIOVANIGOL cosi da mettermi alla prova anche con il calcio giovanile con interviste e servizi sulle varie squadre .
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