Invito a diventare Arbitri di Calcio
di Rodolfo Giurgevich
Filippo Rando, Assessore allo sport del Comune di Verona, ha ricevuto con piacere la delegazione della Sezione Aia di Verona (la più importante del Veneto), per presentare il nuovo Corso Arbitri di Calcio che inizierà il 19 ottobre (ore 19) al cancello 5 dello Stadio Bentegodi.
Ha preso la parola Claudio Fidilio per illustrare le fasi del corso che sarà diretto da Valerio Meneghello: «… non c’è solo regolamento perchè l’arbitro è prima di tutto un atleta; questo è uno dei primi vantaggi del diventare arbitri, mantenere la forma fisica. Tesserino Aia per poter assistere a tutte le gare della Figc, rimborso spese per ogni partita, divisa, crediti formativi scolastici e infine l’importanza di far parte di una grande famiglia…»
Sull’argomento “grande famiglia” è intervenuto Filippo Rando che ha ricordato un episodio del suo passato di arbitro: «…avevo appena 16 anni, ero da poco arbitro Aia e facevo il cameriere per guadagnarmi qualcosa; al ristorante dove lavoravo arriva casualmente Alfredo Trentagange (sarà stato circa il 1993 ndr) designatore e arbitro internazionale. Io mi sono presentato dicendogli che ero arbitro anch’io da pochi mesi, magari vergognandomi un po’. A fine cena lo vengono a prendere in auto e quando l’ho visto passare, l’ho salutato con la mano. Trentalange vede il mio saluto, fa fermare l’auto, scende ed entra in ristorante per un personale in bocca al lupo…»
Ecco, dice Marco Bellotti, portavoce della Aia di Verona « anche questo è un esempio che gli arbitri provinciali o internazionali restano sempre colleghi facenti parte di un grande gruppo; non a caso abbiamo intitolato la nostra sala riunioni a Lorenzo Modena, un giovane deceduto sul campo per arresto cardiaco nel 2007 mentre dirigeva una gara di Giovanissimi. A distanza di anni è rimasto il ricordo e la commozione.»
Marco Bellotti è stato protagonista agli inizi di carriera di un episodio da libro cuore; nel corso di una gara provinciale a Rivoli aveva espulso un giovane per parole oltraggiose. Lo stesso a fine gara veniva accompagnato, in lacrime, da un dirigente il quale spiegava che il ragazzo aveva perso il padre in settimana. All’arbitro non restava altro che abbracciare il ragazzo e regalargli fischietto e cartellini. Non ho poi trovato traccia di provvedimenti disciplinari, ma qui è meglio non approfondire, se non per dimostrare che anche gli arbitri sono sportivi e che sanno usare cuore e buon senso.
Episodi nella vita di giovani arbitri ce ne sono tantissimi, « ma al di là di tutto » conclude Marco Bellotti, « resta il fatto che diventare arbitri è scuola di vita, saper giudicare in pochi attimi e saper sopportare situazioni anche difficili, aiuta a crescere e a diventare uomini prima di altri giovani. E non dimentichiamo il Progetto Donna, un’iniziativa per avvicinare le ragazze al mondo arbitrale. »
Il Corso (gratuito) inizierà il 19 ottobre alle ore 19 presso la sede Aia di Verona allo Stadio Bentegodi. Chi desidera iscriversi troverà nella locandina qui sotto tutte le indicazioni necessarie.
La redazione di Giovanisport sarà presente.
Fondatore dell’Associazione Giovanisport Aps, è Direttore Responsabile della testata giornalistica Giovanisport. Nato a Copparo (Fe) il 3.2.1948, si occupa di cronache, commenti, interviste ed inchieste riguardanti lo sport giovanile. Giornalista da venticinque anni, condivide con i Reporter la mission dell’Associazione ovvero il divulgare la cultura e gli aspetti morali dello sport giovanile per dare merito a quanti correttamente interagiscono: giovani atleti, genitori, arbitri, tecnici e dirigenti sportivi. E’ tutor volontario (non retribuito) per assistere gli aspiranti giornalisti fino al raggiungimento dell’Iscrizione all’Albo dei Giornalisti.
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