Intervista
Federico Coppola
di Germano Zerbetto
foto di Nicola Guerra
Classe 1980 , di origini napoletane , a 13 anni si trasferisce a Padova salutando papà Sergio e mamma Francesca che , ci racconta Federico , durante il viaggio di sola andata Napoli – Padova , le vennero le lacrime agli occhi per lasciare il figlio a oltre 700 km di distanza .
Dopo la trafila nelle giovanili del calcio Padova, debutta in serie B e da li gira l’Italia indossando varie maglie tra serie C e serie D prima di fermarsi a Montecchio Maggiore come residenza dove conosce e sposa Barbara .
Inizia ad allenare i pulcini prima e esordienti poi del Sarego (VI) per passare poi al Montecchio Maggiore guidando per tre anni la formazione degli allievi , vincendo il campionato elite con l’annata 2003 . É li che il patron Romano Aleardi ne intravvede le qualità lanciandolo nell’orbita prima squadra nel campionato 2021 -22 con cui vince la coppa italia regionale di Eccellenza con il Montecchio Maggiore e si guadagna la serie D vincendo i play off nazionali.
Ecco il suo pensiero : «allenare la formazione allievi è sicuramente più semplice che allenare una prima squadra , in quanto viene data priorità alla crescita dei ragazzi in un’ottica di prepararli a giocare con i grandi mentre con la prima squadra , il risultato è la cosa più importante e le pressioni sono completamente diverse ».
E il rapporto con i genitori ?
«A Montecchio Maggiore il rapporto con i genitori è sempre stato buono anche perché la società ci tiene molto al rispetto dei ruoli e ai comportamenti da tenere dentro e fuori dal campo. Il consiglio che mi sento di dare ai giovani allenatori è quello di seguire il loro credo cercando di fare dei distinguo . Parlo da genitore : mio figlio Cristian ha 10 anni e gioca nei “pulcini” per cui a questa età gli allenatori devono coinvolgere i ragazzi emotivamente privilegiando l’aspetto ludico a quello agonistico. Nelle altre fasi , dai giovanissimi agli juniores invece l’allenatore deve formarli in un’ottica di crescita e prepararli al mondo dei grandi»
Considerazioni finali : ogni allenatore deve trovare il proprio percorso analizzando i suoi punti di forza, le sue aree di miglioramento e le sue inclinazioni in quanto non sta scritto da nessuna parte che per forza di cose per essere un bravo allenatore si devono allenare le squadre dei grandi ma è invece importante cosa e come si riesce a trasmettere i propri principi e passione ai ragazzi a prescindere dalle categorie.

Appassionato di calcio dilettante . In passato ho fatto l’arbitro di calcio raggiungendo l’ambito nazionale dirigendo gare del campionato di Primavera e serie D . Poi mi sono dedicato al calcio dilettante come freelance seguendo le partite di calcio da bordo campo con interviste post partita dalla serie D alla prima categoria . Ho ricoperto il ruolo di responsabile della comunicazione presso le societa’ di Villafranca Veronese, CastelbaldoMasi, Camisano e attualmente Montecchio Maggiore occupandomi di riprese video delle gare , interviste post partita , gestione dei vari canali social (sito web,pagina facebook, instagram,youtube) . Sono entrato con molto entuasiamo nella famiglia di GIOVANIGOL cosi da mettermi alla prova anche con il calcio giovanile con interviste e servizi sulle varie squadre .
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