Nazionale Volley Under 20/21
Campionati Europei Under 20 femminili
di Alessandra Luciana Darra
ph Mario Merci

Venerdì scorso, sul sito ufficiale della Federazione Italiana di Pallavolo è stato pubblicata la composizione della squadra che sarà a Villa d’Agri (PZ) per un collegiale di preparazione in vista dei Campionati Europei Under 20 femminili in programma dal 5 al 17 agosto in Irlanda e Bulgaria.

Il comunicato, oltre a riportare la composizione dello staff tecnico,  <<Gaetano Gagliardi (1° allenatore), Giancarlo Chirichella (2° allenatore), Guido Marangi (assistente allenatore), Maurizio Negro (preparatore atletico), Emanuele Aime (scoutman), Alessio Di Iorio (team manager), Pierfrancesco Gennari (fisioterapista), Marco Attanasio (medico)>> elencava le 17 atlete con la relativa squadra di competenza. (Link del comunicato https://www.federvolley.it/le-azzurrine-basilicata-un-nuovo-collegiale )

Con nostro grande orgoglio tra le azzurrine compare una giovane atleta veronese, Emma Magnabosco.
Di assoluto rilievo, il curriculum della giovanissima palleggiatrice che conta già diverse convocazioni a stage di selezione nazionale; la prima nel 2020 a 14 anni, quando palleggiava e murava nell’Arena Volley Team di Castel d’Azzano (VR).

A 15 anni il trasferimento alla Volley Academy Piacenza la allontana dalla sicurezza famigliare ma le permette di giocare prima in B2 e poi in B1. Nel periodo di formazione a Piacenza con U16 ed U18 bissa il secondo posto regionale, raggiungendo per due volte le Finali Nazionali. In occasione delle finali regionali emiliane di Punta Marina (RA) si piazza seconda con la sua Under 16 alle spalle dell’Anderlini Modena e viene anche premiata come miglior palleggiatrice. Nel 2022 viene convocata in più occasioni presso il Centro Pavesi di Milano o a Budrio (BO) entrambe sedi di stage nazionali.
L’estate scorsa (2023) a fine stagione arriva la chiamata da parte di coach Vincenzo Rondinelli, con l’opportunità di esibirsi in A2 con la Nuvolí AltaFratte Padova.

Avendo Givanisport come obiettivo principale i giovani e la loro valorizzazione, non potevamo perdere l’occasione di incontrarla per conoscerla meglio. Si è dimostrata subito persona gentile e affabile concedendoci il poco tempo libero a sua disposizione durante un rapido rientro a Verona.
È bastato poco per capire che a Emma, di certo, non difetta indipendenza e pianificazione chiedendole della prima esperienza lontano dalla famiglia a 15 anni  «All’inizio non è stato semplice, il primo anno a Piacenza pero è stato forse il più bello della mia vita e questo ha aiutato. Vivevo in foresteria con altre quindici ragazze. È andata alla grande, ottimi risultati (i migliori a livello giovanile per Piacenza), mi sono trovata molto bene a scuola ed in una società con persone qualificate». Proprio con la Volley Academy Piacenza l’episodio più bello dell’ancor giovane carriera: «In U16, siamo arrivate seconde in regione e quarte in Italia quando nessuno se lo aspettava. Già essere li per noi era tantissimo, poi vincere contro una squadra che aveva uno scudetto ci ha fatto capire che qualcosa di buono eravamo riuscite a farlo. Merito di tutti, gruppo, allenatore (Patrick Mineo) e società; ci siamo allenate tantissimo ma alla fine ne è valsa la pena».
«Lasciare Piacenza è stata dura ma sono convinta sia stata la scelta giusta. L’esperienza mi ha fatto crescere molto, allenarsi tutta la settimana, per sei mesi con giocatrici più grandi e di livello superiore al mio mi ha aiutata a “piottare”» (inteso, nel gergo di squadra, come accendersi, dare un’accelerata per rimanere al passo). «Ci sono state Trasferte a volte dure, giocando poco, ma di questo ero cosciente, sono andata lì consapevole che non avrei avuto subito molto spazio. È un mondo di professionisti e nessuno ti regala niente anche quando magari lo meriteresti». Penalizzata, Emma, forse anche un po’ dai risultati e dalla classifica della squadra che qualche volta ha peccato forse di gioventù ed inesperienza: «Nessuna di noi aveva mai fatto quella categoria da titolare, l’A2 è una categoria di altissimo livello con giocatrici che vengono anche dalla A1 o dall’estero. Siamo mancate in alcune situazioni e punti importanti che non ci hanno poi permesso di portare a casa i risultati».


Ciò ha portato ad un epilogo sfortunato: «La retrocessione di quest’anno, è stata dolorosa. Nonostante sia un’esperienza formativa, allenarsi duramente tutto l’anno e vedere che il lavoro in palestra non è rispecchiato poi nei risultati ha fatto male».Le parole di Emma, sempre cariche di intraprendente entusiasmo, trasmettono grande maturità tipica di chi, nonostante la giovanissima età, ha già diverse esperienze di rilievo alle spalle; coscienza e giudizio però non per questo, meno speciali, in una ragazza del 2006. Lo dimostrano anche le scelte della diciottenne veronese la quale, con costanza e brillantezza conduce il duplice impegno, alternando palestra e liceo linguistico EsaBac (liceo con il doppio diploma italiano-francese): «L’inizio stagione è sempre il momento più duro, i primi mesi sono i più difficili. È questione di organizzazione tra studio e sport; bisogna trovare il ritmo, capire chi si ha di fronte, i professori e le loro esigenze e far intendere che non si pensa solo alla pallavolo ma che scuola e sport vanno di pari passo».
Caratterialmente «Quando mi metto in testa qualcosa, quando mi pongo un obiettivo, lo devo raggiungere. Mi metto spesso in discussione, mi critico molto e non sono mai soddisfatta ma quando penso di aver ragione, solitamente ce l’ho (ride)». Una giovane ragazza, autonoma e risoluta: «Sono fiera della persona che sono ed il merito penso sia mio. Se sono così lo devo anche ai miei genitori, ad una famiglia accogliente e che ha sempre fatto tutto per rendere serene le mie scelte».

Il futuro è incerto ma i pensieri sono, ancora una volta, lucidi e responsabili, le ambizioni chiare: «Per il futuro, dopo un anno così, potrei anche scendere di categoria ma vorrei giocare. La scelta però, sarà sempre legata alla scuola, nell’anno della maturità va tenuta molto in considerazione. Non tanto per il valore della scuola, a quella mi adatto, ma è importante per me proseguire nell’indirizzo che non è presente in tutte le città».

Lasciamo Emma, per decidere quale sarà la prossima squadra e dove frequentare l’ultimo anno ha tutta un’estate, in mezzo c’è anche un Europeo da giocare.

 

 

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