Francesco Giurgevich
ph Maurilio Boldrini
Sarà un convegno a doppio scenario con due modi di interpretare le sfide sportive: Curia e Coni risponderanno alla stessa domanda, “ qual è la vera vittoria? “ per interrogarsi sul valore educativo dello sport, questo il titolo dell’incontro che si terrà al Payanini Center nella mattinata del prossimo 21 ottobre.
Le risposte probabilmente convergeranno, pur partendo da diversi punti di vista.
Dopo la tragedia del Covid che ha tolto due anni di vita sociale e di sport ai nostri ragazzi, emerge la percezione netta di quanto sia fondamentale l’attività sportiva per i giovani i quali possono ricevere dallo sport tutti i valori per lo sviluppo della personalità e dell’immersione positiva nella società da adulto. Innegabile quindi il valore formativo dello sport nell’educazione si è visto riconoscere una consolidata dignità scientifica. Grazie ad un’originale e innovativa riflessione pedagogica, le attività motorie sono rientrate finalmente a pieno titolo nelle scienze dell’educazione offrendo una nuova prospettiva culturale. Lo sport e le attività motorie infatti sono portatori di uno straordinario potenziale educativo, se mossi da una vera cultura pedagogico-sportiva. Educazione e sport è binomio che necessita di sinergia. Oggi più che mai è fondamentale una forte alleanza tra le istituzioni sportive ed educative per attivare una contaminazione positiva di valori universali e intramontabili dello sport, poiché la strutturazione della società richiede un patto culturale e sociale che garantisca in tutti gli ambienti “formali” e “non formali” l’apprendimento di competenze che devono trasformare in positivo la vita dei bambini: il movimento è vita, la competizione educa e forgia il carattere, definisce le nostre scelte e il futuro collettivo, il primo passo verso il successo.
Lo sport rappresenta dunque la terza agenzia educativa dopo la famiglia e la scuola e in certi casi può assumere un ruolo ancora più rilevante in ragazzi con criticità personali.
In un momento in cui da molte parti si segnala una fase particolarmente delicata vissuta dalle tradizionali agenzie educative, l’attività sportiva non può essere a vantaggio di pochi, magari più dotati per competere, perché i momenti aggregativi che riesce ad esprimere diventano spesso una vera e propria àncora di salvezza per molti giovani.
I valori educativi dello sport offrono un contributo decisivo all’educazione e alla formazione dei giovani, sostenendo i processi di sviluppo di competenze motorie, cognitive, emotive e relazionali, veicolando valori come il rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, parità di opportunità, solidarietà; contribuendo a formare “l’autostima equilibrata” accettando limiti e coltivando potenzialità; costruendo il successo sulla fatica fisica e intellettiva; stimolando il confronto continuo con se stessi e con gli altri con spirito critico. E’ assiomatico che le competenze acquisite in ambito sportivo sono trasferibili efficacemente in altri contesti culturali sin dalla primissima infanzia. L’essenza ludica dello sport, oltre a diffondere i valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e delle regole, che sono i principi fondanti di ogni società sana, sono straordinari strumenti per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita, sulla famiglia e sul lavoro e infine per traslazione, sull’educazione dei propri figli.
L’organizzazione di una competizione, la definizione dei ruoli, la determinazione dei tempi, le strategie di gioco, sono vere competenze intellettive che si possono trasferire in qualsiasi contesto lavorativo e rappresentano abilità che ognuno dovrebbe essere in grado di mettere in pratica quando deve prendere delle decisioni o preparare un programma di azione.
Evento ad accesso libero previa richiesta accreditamento, entro il 19 ottobre p.v., alla mail delegato.verona@coni.it

Francesco Giurgevich è nato a Verona l’8.08.95. Ingegnere energetico, con lo sguardo rivolto al futuro.
«Dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica, ho deciso di proseguire gli studi nell’ambito dell’Ingegneria Energetica. Durante l’università, ho approfondito temi riguardanti la sostenibilità e l’energia rinnovabile. Infine ho completato il mio percorso di studi superando l’esame di stato per l’abilitazione alla professione di ingegnere industriale. Attualmente lavoro presso Sinergas spa, appartenente al Gruppo AIMAG, una realtà multiutility italiana che opera principalmente nei settori dell’energia, dell’ambiente e dei servizi idrici.
Da sempre appassionato di sport, tutt’ora gioco a calcio a livello agonistico, sport che mi ha aiutato a capire l’importanza del gioco di squadra, del sacrificio e della costanza, oltre a sviluppare in me l’ambizione a migliorarmi giorno dopo giorno.»
Segue il calcio nelle cronache di Giovanisport e gli argomenti di profilo sociale energetico, per diventare Giornalista.
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