È il Pedemonte di Jacopo Baltieri la squadra che, numeri alla mano, meglio ha performato nella prima fase del Campionato Giovanissimi Provinciale. Il giovane tecnico siede sulla panchina dei biancorossi da ormai otto anni; tanta esordienti, una fugace esperienza con l’allievi ed ora “l’esordio” nella categoria U15. Quest’anno è affiancato da un’operoso staff che lo stesso non manca di ringraziare; a farne parte il preziosissimo secondo allenatore Denis Ganassin, il preparatore atletico Omar Marchi ed i dirigenti responsabili Simone Sandrini e Flavio Carassini.

Un ginocchio malandato cancella le interessanti prospettive di in una carriera da giocatore, cominciata, ovviamente, a Pedemonte. Saval e Lugagnano prima di approdare all’Ambrosiana, la preparazione per l’Eccellenza e poi l’infortunio, i cui strascichi rivelano che “la voglia di continuare non era poi tanta“. Un biennio di riposo dal calcio, che rimane comunque l’unica, grande passione, e poi l’invito del papà che riaccende l’amore per il campo: «Dopo un paio di anni sabbatici mio papà, accompagnatore al Chievo, mi ha chiesto se volessi dargli una mano. Ho fatto due annate in maniera serena e poi ho preso un anno in gestione ma per motivi di lavoro e mancanza di tempo mi sono dovuto allontanare. Poi è arrivato il Pedemonte, società del mio paese, che mi ha chiesto di allenare: da lì ho iniziato otto o nove anni fa».

Jacopo, ai tempi degli Esordienti, con quelli che ora sono i “suoi” Giovanissimi

L’esperienza dunque non manca e nemmeno di trasporto difetta Jacopo, il quale riluce nel parlare di allenamento; parole che rivelano grande competenza e consapevolezza. La crescita del ragazzo, per chi ama lavorare con le annate più giovani, rimane ovviamente l’obiettivo primario. Questo, secondo l’opinione dell’intervistato, si raggiunge sì, con la tecnica ma soprattutto con la tattica individuale: «Sicuramente, arrivati a quelle annate, bisogna essere capaci di gestire la palla in un certo modo quindi c’è la necessità di aver fatto un lavoro tecnico importante prima. Dagli esordienti ai giovanissimi a me piace molto soffermarmi sulla tattica individuale: tutte quelle esercitazioni che invitano un giocatore alla lettura di una situazione, a prendere una decisione in funzione di quello che succede intorno a lui. Questo mi ha permesso di vedere il calcio in maniera diversa, prima puntavo molto più sulla tecnica, ora abbino quella a tanta, tanta tattica individuale. Tecnica in partita e tattica all’interno di una situazione, episodi mutevoli in funzione dei quali prendere una decisione. Mi piace tantissimo perché credo che sia la base del calcio e quello che poi il ragazzo dovrà affrontare nelle categorie superiori».

Il lavoro, ben eseguito, porta i suoi frutti: il Pedemonte U15 è infatti una squadra che fa di ordine e lucidi pensieri il suoi punti di forza. La consapevole lettura degli interpreti nelle cangianti formazioni di mister Baltieri è la base di un gioco piacevole e fino ad ora redditizio. Il 13 Gennaio avrà inizio la fase Elite del Campionato Provinciale. I biancorossi, reduci da una buona prova in ‘allenamento congiunto’ con la Virtus Nazionali U14, sono inseriti nel Girone A, apparentemente equilibrato e quindi potenzialmente molto sorprendente. Sono ben chiare, nelle idee del tecnico biancorosso le possibili difficoltà di una competitiva seconda fase di campionato e, allo stesso tempo, c’è la consapevolezza di ciò che serve per fare bene :«Fino ad adesso abbiamo fatto un’ottima prima parte di campionato vincendo tutte e dodici le partite. Questo è un dato positivo per i ragazzi ma che allo stesso tempo può nascondere insidie; non abbiamo ancora dovuto fare i conti con la sconfitta o con un periodo complicato che sicuramente, in una fase difficile come la prossima, potrebbe arrivare. Giocheremo contro squadre più attrezzate, più competitive che ci affronteranno con più mordente rispetto alle precedenti. Dovremmo capire come la squadra riuscirà ad affrontare questi eventi. Nei due gruppi ci sono compagini capaci di arrivare in fondo, alcune anche forse più equipaggiate di noi. Il nostro girone è impegnativo, quello che mi aspetto dai ragazzi è una crescita dal punto di vista mentale, è fondamentale per capire che ora per “andarsela a prendere” non basta essere più bravi degli altri ma serve avere più voglia, questo farà la differenza».

La strada è ancora lunga ma ora si entra nel vivo, fra una settimana esatta si ricomincia.

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