Verso la nuova stagione
Clivense, Giovanile e Gregory Donadel
di Mario Merci
Sergio Pellissier ammette le sue colpe (assenza del Giovanile) e si giustifica: «..l’anno scorso siamo arrivati un po’ corti, ma adesso è venuto il momento buono…» e porta, anzi ri-riporta a San Martino Buon Albergo il popolare Gregory Donadel dal CV di tutto rispetto, già presente nel territorio ai tempi della Speme, sempre con l’incarico di Responsabile Giovanile.
Tattica oppure strategia quella di innestare il Giovanile in società? Probabilmente entrambe perchè Pellissier già capitano guerriero del ChievoVerona non poteva soffocare l’impeto anche da Presidente, dimostrando un acume insospettabile. Decisione tattica perchè una società di calcio senza giovanile risulterebbe poco credibile e anche strategica per la necessità di aggregare nuova tifoseria – sobria e family – ai curvaioli della North Side in qualche occasione piuttosto esagerati.
Ma torniamo al Giovanile e all’impresa non facile che Gregory Donadel si è addossato, ovvero quella di creare da zero una Scuola Calcio e categorie superiori, fino agli Allievi punto di congiunzione con la Juniores (allenatore Walter Curti) che da quest’anno farà il Campionato Nazionale. Il primo step di questa impresa si è tenuto al Pedavena di San Martino Buon Albergo dove Pellissier con il vicepresidente Zanin e Donadel hanno presentato il progetto giovanile ad un centinaio di persone.
«La Scuola Calcio avrà come punti di riferimento gli impianti sportivi del Noi La Sorgente e di San Martino, mentre per il Settore Giovanile si deciderà in funzione delle iscrizioni. Il modello di crescita dei giovani sarà quello della Virtus, ovvero un percorso professionistico con una prima squadra che punta in alto ma che permette a tutti i ragazzi di continuare a fare calcio. Quindi coltivare si i sogni di chi ambisce al calcio che conta, ma soprattutto mettere in campo un percorso di qualità, fatto di tecnica ed educazione. La qualità sarà verificabile anche con gli staff tecnici, ogni squadra oltre un allenatore qualificato, avrà un vice, un preparatore atletico e un fisioterapista.»
Il progetto nasce con le migliori intenzioni: ci sarà anche la presenza di uno psicologo – dice Donadel – per intervenire in casi particolari e sarà stipulata una polizza privata per assistere i giocatori nel percorso di guarigione in caso di infortunio.
Progetto esente da critiche tecniche ma vien da domandarsi dove la Clivense “recluterà” le nuove leve: non sicuramente dal San Martino Giovani, novella Asd nata dalle macerie del San Martino Speme che sta vivendo un momento evolutivo (conquistato il primo Regionale con i 2008 di Roberto Pavan) e dove Adriano Zuppini, troppo presto scaricato da Luigi Fresco per far posto a giovani rampolli, sta creando le premesse per una crescita di valore facendo sapere all’amico (ormai quasi ex) Donadel che non intende condividere il progetto giovani con la Clivense avendo obiettivi completamente diversi, invitandolo a cercare altrove.
Altrove si, ma dove? I territori calcistici limitrofi non sono facili da abbordare, vedi Montorio, Virtus e Caldiero. Più facile, forse, una collaborazione con società come l’Intrepida, Zevio o Pro Sambonifacese, ma queste sono idee dello scrivente.
Resta da pensare che comunque la Clivense è orientata alle categorie professionistiche – a prescindere dal nome Chievo che il curatore fallimentare sta tentando di trasformare da comune a nome di fantasia per poter raccogliere qualche euro – e che sicuramente il bacino di interesse giovanile si allargherà; per il momento buon lavoro Gregory Donadel.
nato a Valdagno (Vi) nell’aprile del 1963, vive e risiede a Verona da sempre. Architetto di professione. Nel corso degli studi universitari viene introdotto alla fotografia come mezzo di rappresentazione e comunicazione, nasce una passione che oggi lo accompagna nel lavoro e nel tempo libero tra sport e natura. Da marzo 2021 ha iniziato il percorso formativo con le testate Giovanisport.it e Altreta.it per conseguire l’iscrizione all’ordine dei Giornalisti.
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