Chiamata alle armi nell’Area Nord.
di Nicola Manzini

Sarà guerra tra i Comitati del nord della LND ed il ministro Spadafora in merito alla proposta di riforma dello sport. Sul Comunicato n. 42 del 2 dicembre 2020 del Comitato Regionale Veneto della LND si legge un comunicato stampa dei a firma dei Presidenti dei Comitati dell’Area Nord, Lombardia, Friuli, Liguria, Veneto, Piemonte – Val d’Aosta e Trento – Bolzano.
Chiariscono immediatamente che sarà volontà dei Comitati “costituire una diga in opposizione alla catastrofe” così come il Presidente Sibilia ha definito la situazione attuale sulla riforma dello sport presentata qualche giorno fa dal Ministro Spadafora.

Nel richiamare “chi conosce il movimento sportivo che rappresentiamo, costituito in Italia da circa dodicimila Associazioni, sa perfettamente che esso è sostenuto in modo volontaristico dai Presidenti e dai Dirigenti che agiscono assumendosi grandi responsabilità personali, donando tempo e denaro esclusivamente per una loro spiccata sensibilità sociale e per la loro passione sportiva. Per queste caratteristiche le Associazioni sportive affiliate alla F.I.G.C./L.N.D. non possono sussistere se gravate da norme, adempimenti e responsabilità maggiori di quelle già esistenti, come quelle per l’appunto che verrebbero introdotte dalla sopra citata “riforma””.

Due i punti richiamati dai comitati e considerati assolutamente inadeguati e “che metterebbe a carico del volontariato sportivo un fardello economico e burocratico insopportabile” e a rischio di sopravvivenza migliaia di associazioni sportive dilettantistiche

Il primo: l’abolizione del vincolo sportivo per i dilettanti il secondo l’omologazione dei volontari sportivi, degli allenatori e dei calciatori dilettanti ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS.

Quanto al vincolo è il Comitato “considera essenziale il suo mantenimento nella codifica attuale al fine di consentire alle Associazioni sportive di disporre di un organico di tesserati tale da poter iscrivere le squadre ai campionati di competenza. Nel merito è opportuno evidenziare che la normativa vigente consente comunque ai calciatori di ricorrere liberamente al vincolo di tesseramento annuale per l’intera loro vita sportiva (Art. 108 NOIF)”.

Non v’è dubbio e tutti noi, attenti osservatori delle realtà sportive dilettantistiche, sappiamo che l’attuale regolamentazione del vincolo sportivo costituisce un elemento fondamentale ed essenziale per incentivare e motivare la promozione dell’attività sportiva giovanile.

Ricordiamo tra l’altro che è stato abolito il vincolo a vita battaglia propria della LND, nell’ambito della FIGC, quando è stato previsto solo sino al compimento dei 25 anni di età, abbassandolo da questa stagione sportiva addirittura a 24 anni.

Ribadiscono i Comitati ma fanno eco tra l’altro le parole del Presidente del CONI Malagò che mai le componenti del calcio e dello sport si sono sottratte al confronto nel merito, ma sottolineano in modo chiaro che “devastante e quindi inaccettabile risulta essere il provvedimento di Legge del Ministro Spadafora”.

Concludono i Comitati chiamando alle armi i propri referenti politici “che conoscono senz’altro bene il nostro movimento sportivo, affinché nelle sedi opportune impediscano l’approvazione della suddetta “riforma dello sport” che metterebbe a carico del volontariato sportivo un fardello economico e burocratico insopportabile, costringendo all’estinzione migliaia di Associazioni sportive di base.

Alea iacta est.

(non c’è Rubicone da guadare, tutto si risolverà in una muta accettazione della linea politica come è già avvenuto vent’anni con i professionisti; le ASD troveranno una scorciatoia all’italiana e le barricate ad uso propaganda, sfumeranno dopo la riapertura e le prime gare. Vincerà la passione sportiva, come sempre. ndr)

 

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