Presentazione corso arbitri
28 gennaio 2025
di Davide Migliori
Si è svolta martedì 28 gennaio alle ore 19 nella sala della sezione AIA di Verona, situata all’interno dello stadio Bentegodi, la serata di presentazione del nuovo corso arbitri. Dopo gli ottimi risultati ottenuti a settembre, anche in questa prima serata del secondo corso stagionale la risposta è stata più che incoraggiante.
All’interno della sala, abbiamo avuto l’opportunità di scambiare qualche parola con Claudio Fidilio, presidente della sezione AIA di Verona, e Valerio Meneghello, arbitro e responsabile del corso.
Prima dell’incontro con i ragazzi, il presidente Fidilio, ha affrontato con noi diversi temi, a partire da un’analisi della situazione arbitrale a Verona e delle difficoltà legate all’elevato numero di partite da coprire: «Ci sono sicuramente delle criticità, poiché il numero di arbitri è ancora insufficiente rispetto alle gare da dirigere. Nonostante la sezione di Verona sia tra le più numerose in termini di associati, capita spesso che alcuni debbano coprire più partite nella stessa settimana. Il nostro obiettivo per questa stagione è tornare sopra la soglia dei trecento associati, un traguardo che purtroppo non raggiungiamo da prima della pandemia. Per riuscirci, quest’anno abbiamo organizzato un corso aggiuntivo rispetto agli anni precedenti, che partirà ad aprile. La speranza è di raggiungere presto la quota ideale di trecentoquaranta associati, un numero che ci permetterebbe di gestire al meglio le numerose partite di una stagione, senza eccessivi carichi di lavoro».
Attualmente, la sezione AIA di Verona conta circa duecentosettanta associati, includendo arbitri e assistenti a livello regionale e nazionale, mentre le gare da dirigere sono circa seimila in una sola stagione.
Non mancano, tuttavia, le soddisfazioni per i successi raggiunti dagli arbitri della sezione di Verona a livello nazionale: «Negli ultimi anni abbiamo accompagnato molti giovani fino alla Serie D e due di loro, Alberto Poli e Andrea Migliorini, sono arrivati fino alla Serie C. Vedere arbitri della nostra sezione approdare nel professionismo è un risultato straordinario. Proprio come nel calcio giocato, si parte dal basso, e il percorso per raggiungere quei livelli è tutt’altro che semplice».
Infine, l’attenzione si è spostata sul delicato tema degli incidenti di campo e degli episodi di violenza che coinvolgono gli arbitri: «Purtroppo, questi episodi si verificano perché, in caso di sconfitta, l’arbitro diventa spesso il capro espiatorio. Sarebbe fondamentale insegnare ai ragazzi non solo i valori dello sport, ma anche la capacità di analizzare i propri errori senza cercare alibi nell’arbitraggio. Solo così si può trovare la motivazione per migliorarsi costantemente. Se invece, ogni volta che non si vince, la colpa viene attribuita all’arbitro, non si imparerà mai ad assumersi le proprie responsabilità».
Ad accogliere i ragazzi che si sono presentati, è stato il responsabile del corso, Valerio Meneghello, con cui abbiamo scambiato qualche parola al termine della lezione. Meneghello si è detto soddisfatto sia del numero che dell’età dei partecipanti: «Per il momento abbiamo più di venti ragazzi che hanno deciso di intraprendere questo percorso, un dato in crescita rispetto al corso di settembre. La maggior parte ha un’età compresa tra i 14 e i 17 anni, che ritengo ideale per iniziare la formazione. Il nostro obiettivo è aiutarli a crescere e accompagnarli lungo il loro cammino verso il professionismo».
Come nella scorsa stagione e nel precedente corso di settembre, anche questa volta si registrano delle iscrizioni femminili, con diverse ragazze desiderose di muovere i primi passi in questa professione.
Tra le nuove corsiste, c’è Diyana, 17 anni, entusiasta di questa opportunità: «Sono molto interessata e ho voglia di imparare».
Infine, abbiamo scambiato qualche parole con il più giovane del gruppo, Christian, 14 anni appena compiuti: «Trovo il ruolo dell’arbitro davvero affascinante e vorrei saperne di più. Gioco a calcio, quindi mi piacerebbe sperimentare anche l’esperienza di dirigere una partita, oltre che giocarla. Il mio sogno è diventare arbitro professionista e il mio modello è Pierluigi Collina».
Al termine del percorso formativo è previsto un esame finale che, una volta superato, consentirà ai partecipanti di entrare ufficialmente a far parte della sezione e iniziare il proprio cammino sui campi. Tra aprile e maggio si terrà il terzo corso per nuovi arbitri, sempre organizzato dalla sezione AIA di Verona, con la speranza di accogliere ancora più partecipanti desiderosi di ricoprire questo affascinante e fondamentale ruolo.

Davide Migliori è un giovane studente di giurisprudenza, appassionato di sport, che ha deciso di intraprendere un percorso formativo con Giovanisport per poter conseguire l’iscrizione all’Albo dei Giornalisti.
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