32° Città di Verona, i premi speciali.
di Nicola Guerra.
L’albo d’oro della più tradizionale rassegna giovanile di Verona si arricchisce di nuovi nomi nonostante la tribolazione per una edizione che avrebbe potuto concludersi sul campo salvo scontrarsi con un DPCM che vietava le gare alle squadre provinciali.
Come avrete letto nel precedente articolo https://www.giovanisport.it/chiusura-del-32-citta-di-verona-verso-il-33/, il primo posto è stato attribuito ex aequo alle quattro semifinaliste.
Al contrario i premi speciali sono stati assegnati con cognizione di causa e condivisi anche dai presenti in sala Arazzi.
Iniziamo da Nikolaj Bozzolan, giovane arbitro dell’Aia di Verona, sempre preciso nelle gare del giovanile soprattutto nella Juniores Regionale ed Elite. Ultimamente stava dirigendo gare anche di seconda categoria.
Nikolaj aveva manifestato al nostro Direttore (ma questo è quasi un segreto) il desiderio di poter arbitrare la gara della finalissima ma ovviamente non spettava alla nostra Redazione tale possibilità. Comunque Nikolaj è stato seguito in alcune gare ed era stato segnalato sia per le decisioni tecniche ma soprattutto per le capacità educative nei confronti delle prime leve agonistiche. E’ stato apprezzato per questo ed ecco il motivo dell’attestato. Con Bozzolan era presente il neo Presidente dell’Aia di Verona, Claudio Fidilio.
Il Premio Fair Play da sempre riconosce i meriti al protagonista di un chiaro esempio di sportività. In questa edizione è successo durante la gara, Locara-Avesa HSM. Con le squadre sull’1-1 l’arbitro della gara fischiava un rigore con valutazione chiaramente errata contro il Locara. Proteste dei locali spente subito dalla decisione del mister dell’Avesa, Giampietro Fontana, di non sfruttare l’opportunità di passare in vantaggio. Ovvero il mister comunica al suo capitano di calciare fuori la palla. Così avviene e alla fine l’Avesa pagherà con la sconfitta il gesto di generosità sportiva. A ritirare l’attestato è Luca Mascanzoni che ha rivelato una curiosità: <<…a dir la verità, il bomber ha fatto fatica a battere fuori il rigore…ma è stata una lezione di sport che servirà a tutti i ragazzi per il futuro.>>
E infine il premio al giocatore più tecnico osservato durante le gare. Il riconoscimento è andato a Matteo Gasparini della squadra giovanissimi dell’Ambrosiana allenata da Fabio Martini. Lo stesso mister riconosce a Matteo qualità tecniche per un giovane regista, dalla visione sempre lucida per impostare le azioni e anche per concludere: << è sicuramente un ragazzo di grandi qualità morali e probabilmente merita qualche società del settore professionistico. >> .
Matteo che era accompagnato dal papà Marco e dal Dirigente Gianni Triddi, frequenta il Liceo dove eccelle nella matematica la sua materia preferita. Alla domanda quale fosse il ricordo più bello nei suoi quindici anni di vita, qualcuno forse si aspettava una risposta calcistica, invece Matteo ha risposto senza esitazioni: << il primo giorno di scuola quest’anno dopo la pandemia, perchè ritrovarsi al Liceo dopo mesi di lockdown è stata una grande gioia per tutti…>>
Ecco, giriamo questa risposta alla classe politica che in questo momento sta gestendo la pandemia e in particolare la scuola. I ragazzi hanno bisogno di socializzare, non basta chiudere, bisogna trovare una soluzione più efficace sia per la scuola sia per lo sport.
A chiudere tutto, è troppo facile.
Per finire una precisazione: sull’articolo de L’Arena di oggi, pur ringraziando l’amico Renzo Cappelletti per la sua presenza in Sala Arazzi alle premiazioni, dobbiamo precisare che il titolo dell’articolo e il suo contenuto è leggermente diverso dalla realtà. In effetti il Baldo Junior Team ha solo ottenuto (mediante sorteggio) la gestione della Coppa fino alla prossima finale, mentre il 1° posto è stato attribuito ex aequo alle 4 squadre semifinaliste: oltre il Baldo, il PescantinaSettimo, il San Zeno 1919 e la Virtus Polisportiva.
Sbagliano i bomber a porta vuota, sbaglia un mister a “leggere” una partita, può sbagliare anche un giornalista nell’ascoltare un speaker con la mascherina.
è nato a Verona il 14 aprile 1962.
Professione geometra, direttore tecnico di un’impresa di costruzioni con sede a Bergamo, è sposato con due figli, vive a San Martino Buon Albergo. Segue il calcio e gli sport in genere e coltiva da anni la passione per la fotografia subacquea e soprattutto quella sportiva.
Vice Direttore della redazione di GiovaniSport, segue da bordo campo le squadre giovanili veronesi alla ricerca di nuovi shoots e reportage per la testata giornalistica, con la quale ha conseguito l’iscrizione all’Ordine Nazionale dei Giornalisti
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